Default Featured Image

concettoFacciamo un poco il punto sul nostro benessere e stato di salute, ovvero come lo intendiamo? Prima di ragionarci su è necessario svolgere una breve azione di riepilogo tesa ad aver chiaro gli elementi utili a restare in equilibrio di corpo e mente.

La salute è uno stato di completo benessere psichico, fisico e sociale dell’uomo dinamicamente integrato nel suo ambiente naturale e sociale e non la sola assenza di malattia. Essere sano: forza e robustezza ed avere riserve da mobilitare per far fronte allo stress, alla fatica, alle malattie. Stare bene: aspetti positivi legati all’umore, alle sensazioni, all’equilibrio personale. Un concetto globale di salute: Dimensione fisica: aspetto fisiologico del nostro organismo Dimensione psichica: capacità di pensiero, di astrazione, di coerenza Dimensione emotiva: capacità di riconoscere ed esprimere in modo appropriato le nostre emozioni, riuscendo a controllare il nostro equilibrio quotidiano tra euforia e depressione Dimensione relazionale: capacità di avere e mantenere relazioni con i propri coetanei, con il proprio gruppo di appartenenza Dimensione spirituale: libertà di praticare il proprio credo religioso, e il proprio sistema di valori e di scelte comportamentale Dimensione sociale: in un contesto di degrado, di sottosviluppo, di oppressione, di razzismo, di deprivazione, cioè in una società malata, non si può stare bene Concetto di malattia. Le variazione dalla normalità vengono chiamate “lesioni”, la causa della malattia ne è l’“eziologia”, e lo sviluppo della malattia la sua “patogenesi” I testi di patologia generale, cioè della scienza che studia i “fenomeni morbosi”, ossia le alterazioni delle equilibrio biologico, che sono alla base della malattia, danno delle definizioni simili su tre punti: La malattia equivale ad un’alterazione della normalità. La malattia corrisponde ad una perdita transitoria o permanente della omeostasi (perdita dell’equilibrio funzionale, alterazione delle condizioni interne ed esterne). Si ha malattia quando le capacità di difesa del nostro organismo non sono più in grado di controllare i danni prodotti dagli agenti patogeni. La salute è un diritto dovere. Ogni persona ha il diritto di usufruire dei mezzi più idonei per conservare la salute e migliorarla, per recuperarla in caso di malattia, per eliminare le eventuali conseguenze della malattia. Allo stesso tempo ogni individuo deve possedere e adottare uno stile di vita sano, ed in particolare deve conoscere le principali norme igieniche, le strategie di prevenzione, seguire accuratamente le prescrizioni di cura.

L’omeostasi è la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche che accomuna tutti gli organismi viventi, per i quali tale stato di equilibrio deve mantenersi nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, attraverso dei precisi meccanismi autoregolatori. In molti processi biologici, l’omeostasi mantiene la concentrazione chimica di ioni e molecole, e permette alla cellula di sopravvivere.

L’omeostasi per il diabete è data dal raggiungimento e conservazione del buon compenso glicemico, o meglio dell’equilibrio, il più possibile, dei livelli di concentrazione dello zucchero nel sangue. E sin qui nulla di nuovo. Quel che invece desidero tratteggiare e rimarcare è il rapporto diritto – dovere alla salute da parte del cittadino, malato o no.

Per una miopia volontaria legata al semplice fatto che la sanità è pubblica si vede solo il diritto di usufruire dei mezzi più idonei per conservare la salute e migliorarla, mentre il lato dovere viene in buona parte glissato.