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Lassù, in un ripostiglio polveroso, fra mille cose, che non servon più, ho visto, un poco logoro e deluso, un caro amico della gioventù. Qualche filo di plasma, disseccato tra lancette, ancor pareva conservar…era un congegno biomedical! Vecchio glucometro, quanto tempo è passato! Quante valori glicemici fai rivivere tu! Quante imprecazioni sul tuo passo ho esternato, che non scordo più. Sopra le curve, dall’alto al basso, nel deserto infinito, lungo le sponde accarezzate dal mar, per giorni e notti insieme a te ho controllato la glicemia senza riposar! Lassù, fra le bianche cime di nevi eterne immacolate al sol, cogliemmo le stelle alpine per farne dono ad un lontano amor! Che valor! Vecchio glucometro, come un tempo lontano, in mezzo al fango, con la pioggia o col sol, forse sapresti, se volesse il destino, funzionar ancor. Vecchio glucometro, fai rivivere tu la mia gioventù.

E sulle note, riviste, del testo de “Vecchio Scarpone” celebro, anzi comincio la settimana “Incom” del soldatino diabetico ricordando il piccolo evento appartenente alla storia di un malato cronico a vita accaduto sabato scorso: il cambio del glucometro. A trent’anni compiuti di continuo utilizzo del glucometro “Lifescan” nelle sue diverse evoluzioni e aggiornamenti tecnologici, l’ultimo modello era ed è il Onetouch ultra 2 per la precisione, causa gara nazionale, regionale e comunale CONSLIP, pardon CONSIP, ho dovuto fare il cambio della guardia. Le marche distribuite dalla ASL regionale sono: Menarini e Bayer; la mia opzione e caduta sulla tedesca poiché le strisce riescono a funzionare con il Contour NextLink, il quale glucometro trasmette i dati della glicemia in onde radio al microinfusore Medtronic attuale e anche nel nuovo modello appena lanciato. Una comodità non trascurabile.

glucometroQuindi sabato scorso oltre alla fornitura trimestrale del materiale di ricambio per la pompa d’insulina, sensore ho resettato la dotazione strumentale per il monitoraggio del glicemia domestico. E primo poi toccherà a tutti, diabetici belli e brutti, vecchi e bambini, grandi e piccini.

Fatto il “memorabile” passaggio storico, piace fare un breve ripasso sul tema glucometro, argomento importante nella vita del diabetico di tipo 1 o comunque trattato con insulina: la confusione e disordine nella gestione e conduzione della malattia fa male per il raggiungimento dell’obbiettivo e mantenimento dell’equilibrio e compenso glicemico. Ci sono due estremi nella tribù diabetica: coloro che non si controllo mai, quelli invece al contrario autocontrollati venti e più volte al giorno e infine i “i collezionisti”. Ecco mi soffermo su questi ultimi: ovvero quanti fanno incetta di glucometri come fossero alla ricerca dell’oracolo convinti di avere il valore della glicemia “assoluto”, e inevitabilmente andare in esaurimento da dati diversi.

Ognuno è libero di fare come gli pare sia chiaro: a mio avviso i passi per non incasinarsi nella vita quotidiana e controllo del diabete sono di battezzare un apparecchio per il controllo della glicemia, e nell’incertezza chiedere al diabetologo o educatore sanitario senza paranoie e impegnandosi a trovare non solo l’equilibrio della glicemia ma anche nel numero dei prelievi. Quattro è il numero magico: tre prima dei pasti e uno al momento di andare a dormire.

Infine è cosa giusta e buona cambiare il glucometro almeno una volta ogni quattro anni per averlo sempre tarato e rispondente nei valori espressi. Alcuni hanno anche un liquido per il controllo e la taratura tecnica, nel qual caso è bene usarlo di tanto in tanto per essere certi del buon funzionamento dell’apparecchio.