Default Featured Image

occhiobelloLe giornate si sono allungate e tra non molto torneremo all’ora legale ovvero avanzeremo di un’orale le lancette degli orologi. A ben vedere un bella giornata fa bene all’animo e prepararsi al meglio per affrontarla ritengo sia buona cosa per tutti. E allora con la primavera e tutti i suoi appuntamenti in calendario fra questi metto in lista i checkup utili, necessari per ottimizzare la vita con il diabete.

Oltre agli esami di laboratorio soliti (sangue e urine) nell’ambito delle priorità al primo posto colloco sempre la visita oculistica. Lo scopo di tale appuntamento è di prevenire e controllare la retinopatia diabetica, una patologia oculare che si riscontra in noi diabetici, in particolare del tipo 1 (insulino-dipendente). La possibilità di sviluppare danni alla retina e alle altre strutture oculari è circa venti volte maggiore nei soggetti affetti dalla patologia, pertanto effettuare una visita oculistica con esame del fondo dell’occhio è importante per cercare di prevenirla e, aggiungo, oggi l’unico modo per farlo sta nel tenere compensato il quadro metabolico e glicemico, tenere a livello lo zucchero nel sangue.

La retinopatia colpisce più spesso soggetti diabetici tra i 25 e i 60 anni e non si manifesta in genere nel primo periodo diabetico; ma le possibilità di insorgenza della patologia aumentano in maniera esponenziale quando si è contratta la malattia da almeno dieci anni.

Noi diabetici soffriamo di danni alle pareti dei vasi sanguigni, in particolare del microcircolo di vari organi (principalmente rene, cuore, cervello e occhi). Questo danno comporta la mancanza di adeguato apporto sanguigno (e, quindi, di ossigeno) ad alcune zone della retina che, di conseguenza, tendono a morire (diventano ischemiche); prima che questo avvenga rilasciano un fattore di crescita di nuovi vasi che, proliferando in modo incontrollato, danneggiano il tessuto retinico stesso.

La retinopatia diabetica può essere distinta, sulla base della presenza o meno di vasi neoformati, nella forma proliferativa (considerata più grave) e una forma non proliferativa. La prima è caratterizzata dalla presenza di un’intensa proliferazione vascolare, con vasi estremamente fragili (che quindi molto spesso tendono alla rottura provocando danni reinitici): i sintomi della retinopatia diabetica sono, in generale, di alterata visione (riduzione del visus fino all’ipovisione o alla cecità), mentre la forma non proliferativa non presenta questa proliferazione di nuovi vasi, ma solamente microaneurismi (che interessano sia i piccoli vasi retinici ma anche vasi di calibro maggiore) e talvolta presenza di essudati (con depositi proteici, lipidici e glucidici che anche loro tendono a peggiorare la visione). Tuttavia si può dare il caso che la forma meno grave (non proliferativa) possa degenerare in quella proliferativa.

Tutto questo per essere chiaro. Ma ripeto, se abbiamo cura di noi e non lasciamo andare le cose, a cominciare dal controllo ed equilibrio glicemico, tale manifestazione la si può evitare o comunque tenere a bada senza che diventi qualcosa di invalidante o pericoloso per la nostra salute.

Su tale argomento nel blog troverete diversi post ma al di là di questo ripetere e aggiornare le informazioni è cosa utile e necessaria farlo. Buona vista e diabete e a tutti!