Ciao a tutti. Mi chiamo Klau e tra poco faccio 24 anni. E ci convivo con il diabete da ormai 17 anni. 17 anni riempiti pieni. Così tanto che non saprei da dove cominciare. Vabbé, forse è meglio cominciare dall’inizio. Da quel 18 febbraio del 1998. Da quel momento che mi ritrovo a farmi insulina senza neanche sapere il perché. Perché nessuno aveva sentito necessario dirmi qualcosa. Forse perché essendo una bambina io potevo non capire. Però dimenticavano che io sentivo. Anche tanto. Anche troppo. E così cominciai quel calvario di non accettazione del diabete. Pensavo che avevo una guerra da vincere, ma alla fine finivo a farmi male solo io. Perché odiando il diabete finivo per odiare me stessa. Perché anche se non volevo accettarlo, lui ormai era diventato parte di me. Ma, quando stavo per accettare la situazione, arriva il colpo di grazia. Il diabete di mia sorella. Era come se la stessa ferita si aprisse di nuovo. Solo che questa volta faceva ancora più male. Ci è voluto molto lavoro per uscire da quel tunnel buio e vivere il diabete serenamente. Tanto. Però alla fine c’è l’ho fatta. Il diabete era parte di me, negarlo e farmi male non risolvevo niente. E neanche negare il diabete di mia sorella mi avrebbe fatto star meglio. Così che ho cercato di vedere l’altra parte della medaglia. Avevo vinto un’amica, quella che poteva capire davvero come mi sentivo. E li comincia il “miracolo”. Cominciare a capire che c’era anche un altro modo per vedere le cose. E in questo modo si vive meglio…Sapete, fino a qualche anno fa odiavo a parlare del diabete e dell’esperienza con lui. Solo molto dopo ho capito che parlare aiuta me e chi sente. E poi, il mio passato è stato quello che è stato e non si può cambiare. Ma se con la mia esperienza posso cambiare la vita anche di una sola persona, beh, allora ne vale la pena. E perché qui? Perché una come me, una che non riesce a parlare, scrive.
Con oggi Il Mio Diabete annovera una nuova blogger: Klau Kostaj, alcuni la conosceranno già, i frequentatori di Facebook, gli altri impareranno a conoscerla attraverso i suoi scritti. Una donna saggia, consapevole da cui ho imparato lati, tramite le sue riflessione nei gruppi sul diabete, a capire diverse cose importanti, interessanti della vita con e a prescindere dalla malattia. Oggi la famiglia si allarga e questa per Pasqua è una gran bella sorpresa! Roberto
Grazie Klau perché ci sei. Grazie perché potresti essere ovunque, ma sei qui. Grazie perché comprendi i miei stati d’animo, amando la dolcezza e la durezza del mio essere. Grazie perché la tua sensibilità colora il mio cupo. Grazie perché grazie a te, che ritrovo me.
Puoi essere tante cose, ma essere è la più bella. Grazie!
Grazie; che suono forte, deciso e leggero ha questa parola, bisognerebbe pronunciarla più spesso, poiché nulla ci è dovuto. Grazie a te e non ci lasciare!
Scrive la mente
scrive la mente scossa,
scrivi mente pazza
non sai dove rifugiarti!
Qui trovi la tua pace
qui il tuo Eden.
Grazie Klau!
Accadono cose che sono come domande,
passa un minuto oppure anni,
e poi la vita risponde.
Alessandro Baricco
La dedico a voi giovani donne coraggiose
Amanti della vita perché il male serve per
esaltare il bene e liberarci dalle catene
Della malattia
La mia vita nel buio si è illuminata grazie a te.