Le situazioni critiche possono, debbono durare poco tempo e naturalmente quando si tratta di salvare la pelle e tutto quello che ci sta dentro la faccenda diventa non solo prioritaria ma urgente, immediata. Alcune volte possiamo cavarcela da soli, diversamente dobbiamo ricevere soccorso o aiuto da un altro, altri. Oggi la tecnologia offre qualche aiuto in più grazie all’inizio dell’era dei sensori: sistemi biomedicali di controllo e allerta delle variazioni elettrochimiche presenti nell’organismo umano. Il caso più a tema ed evidente nella fattispecie del blog qui presente riguarda il sensore glicemico continuo per il rilevamento dello zucchero nel sangue e le sue oscillazioni, elemento fondamentale per un diabetico nel leggere e intervenire allo scopo di scongiurare un ipoglicemia o iperglicemia (valori troppo bassi o alti degli zuccheri nel sangue e forieri di eventi che, se portati alle estreme conseguenze e non trattati, possono rilevarsi letali).
Pertanto ancora una volta sottolineo l’importanza strategica di tale strumentazione, oggi non per tutti poiché ha un obiettivo prioritario verso coloro che vivono un diabete 1 insulino trattato con fluttuazioni e instabilità glicemica non più trattabile con il sistema a più iniezioni d’insulina, che hanno diversi e molteplici episodi di ipoglicemia in un breve arco di tempo (bambini, ragazzi e adolescenti, giovani adulti), oppure non avvertono più tali eventi (adulti maturi o con molti anni di malattia).
Oggi l’unico strumento predittivo della tendenza evolutiva della glicemia e in grado di allertarci quando siamo in ipoglicemia e sospendere l’erogazione d’insulina per poi riprenderla al ritorni nella normalità, una sorta di pilota automatico del pancreas, è il sistema integrato Veo della Medtronic e modelli successivi.
A metà del percorso mensile di questo mese d’aprile e da molti mesi ormai sto beneficiando dei vantaggi offerti dalla predetta tecnologia, conseguendo ben di più che un semplice buon compenso glicemico: un livellamento del medesimo, una lunga linea piatta (in questo caso un simbolo non fatale come nel battito cardiaco, ma indicatore di una glicemia “normale”).
Tra pochi giorni ho l’appuntamento per il controllo dei parametri clinici di laboratorio da portare alla prossima visita medica per il diabete, in agenda il 6 maggioventuro: si tratta della glicata, creatinina e altri indicatori standard.
Una volta tali appuntamenti erano occasione e momento di stress o comunque rappresentavano una gran rottura di palle per una serie di ragioni ambientali e sanitarie: il luogo, triste e scomodo; la visita inconcludente rispetto alle aspettative e prospettive sul breve e medio periodo di tempo. Oggi rimane lo stesso clima ambientale ma almeno l’orizzonte è migliorato e reso sereno dai risultati conseguiti.
La sintesi della tenzone diabetica trascorsa e vissuta nel divenire della scorsa settimana è stata ancora una volta ricompensata da una buona risultanza glicemia: i valori medi riportati a consuntivo sono di 140 mg/dl.
Ecco non basta il dato riportato ad essere pago del risultato: grazie agli elaborati tracciati dal software in dotazione assieme al sensore è importante altresì analizzare i flussi glicemici per ottimizzare ancor più le tappe orarie di erogazione dell’insulina, poiché evolviamo e cambiamo ogni giorno che passa e viene.