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CiboLa nutrizione è importante, anzi basilare nel diabete di entrambi i tipi, ma spesso viene trattata con leggerezza e in proprio anche in presenza di patologie importanti e croniche. Oggi la smania e psicosi dell’apparire fa compiere pratiche e comportamenti alimentari deleteri e pericolosi per la vita stessa. Negli ultimi anni tra alcuni diabetici di tipo 1 di fascia giovanile, adolescenziale e adulta è comparso un fenomeno chiamata “diabulimia”, rientrante nell’alveo dei disturbi del comportamento alimentare: in concreto che mettono in pratica tale manifestazione omettono volontariamente di farsi le dosi di insulina giornaliere necessarie al normale e corretto funzionamento dell’organismo. Coloro che “praticano” la diabulimia vanno incontro a cheto acidosi con progressivo peggioramento della funzionalità renale, neuropatia grave con pericolo di cecità, cardiopatia, osteoporosi con incremento delle fatture ossee e, se prolungata nel tempo, morte improvvisa. Il fenomeno è diffuso più di quel che si potrebbe credere tra i giovani diabetici ricompresi all’interno di una fascia d’età tra i 13 e 23 anni, ove oltre all’omessa terapia insulinica non si effettuano i controlli dell’andamento glicemico della giornata.

La malnutrizione è causata dallo squilibrio tra i fabbisogni dell’organismo e l’assunzione delle sostanze nutritive, che può portare a sindromi da carenza, da dipendenza e da tossicità o all’obesità. La malnutrizione comprende la sottonutrizione, in cui le sostanze nutritive sono assunte in difetto e la sovranutrizione, in cui le sostanze nutritive sono assunte in eccesso. La sottonutrizione può essere causata da un’assunzione inadeguata; dal malassorbimento; dall’eccessiva perdita sistemica delle sostanze nutritive dovuta alla diarrea, all’emorragia, all’insufficienza renale o all’eccessiva sudorazione; dall’infezione; o dalla dipendenza da droghe. La sovranutrizione può essere causata dall’iperalimentazione; dall’insufficiente esercizio fisico; dall’eccessiva prescrizione di diete terapeutiche, compresa la nutrizione parenterale; dall’eccessiva assunzione di vitamine, particolarmente di piridossina (vitamina B6), di niacina e di vitamine A e D e dall’eccessiva assunzione di oligoelementi minerali.

Ma facciamo una panoramica. La malnutrizione (sottonutrizione e sovranutrizione) si sviluppa per stadi, che di solito richie-dono un tempo considerevole. Per prima cosa, si modificano i livelli delle sostanze nutritive nel sangue e/o nei tessuti, seguiti dalle modificazioni intracellulari delle funzioni biochimiche e della struttura. In ultimo, si manifestano i sintomi e i segni; ne può derivare una morbilità e una mortalità.

Malattie croniche: nei pazienti affetti da malattie croniche, gli stati di malassorbimento (compresi quelli dovuti a interventi chirurgici) tendono a compromettere l’assorbimento delle vitamine liposolubili, della vitamina B12, del calcio e del ferro

Diete vegetariane: la forma più comune di vegetarianismo è l’ovo-latto-vegetarianismo, in cui vengono evitate le carni e il pesce, ma vengono mangiate le uova e i derivati del latte. Il solo rischio è la carenza di ferro. Gli ovo-latto-vegetariani tendono a vivere più a lungo e sviluppano meno frequentemente delle condizioni croniche invalidanti rispetto alle persone che mangiano carne. Comunque, il loro stile di vita include, di solito, un regolare esercizio fisico e l’astensione dall’alcol e dal tabacco, che possono contribuire al loro migliore stato di salute. I vegetariani non consumano prodotti animali e tendono a sviluppare una carenza di vitamina B12 che può essere corretta mediante assunzione degli estratti di lievito e dei cibi orientali fermentati. Anche l’apporto di calcio, ferro e zinco tende a essere basso. Una dieta fruttariana, che consiste solamente di frutta, è carente di proteine, sali e molte sostanze micronutrienti ed è sconsigliabile.

Diete di moda: molte diete commerciali sono seguite dalla gente per migliorare lo stato di benessere o per ridurre il peso corporeo. In questi soggetti, i medici devono fare attenzione ai segni precoci della carenza o della tossicità delle sostanze nutritive. Queste diete hanno causato, infatti, evidenti carenze di vitamine, di minerali e di proteine con disturbi cardiaci, renali e metabolici, in alcuni casi fatali. Le diete a contenuto calorico molto basso (< 400 kcal/die) non possono sostenere uno stato di buona salute per molto tempo. Bisogna ricordare, inoltre, che i supplementi di alcuni oligoelementi minerali, prescritti in alcune di queste diete, hanno provocato degli stati di tossicità.

Noi diabetici 1 e 2 riceviamo una dieta personalizzata dai nutrizionisti presenti nei nostri centri di diabetologia, con revisioni periodiche in ragione dei mutamenti anagrafici e condizioni metaboliche e fisiche. A queste dieta dobbiamo attenerci e non col fai da te proprio per non andare incontro a pericoli, anche letali, per il nostro fragile equilibrio e salute.