L’incidenza di una complicanza potenzialmente pericolosa per la vita col diabete: la chetoacidosi diabetica, al momento della diagnosi di diabete di tipo 1 è aumentata del 55 per cento tra i giovani USA tra il 1998 e il 2012, proponendo l’ipotesi di un ritardo nella diagnosi e nel trattamento, secondo uno studio pubblicato il 21 aprile su JAMA. Un problema prioritario ora più che mai per la salute dei bambini.
La chetoacidosi diabetica (DKA) al momento della diagnosi del diabete di tipo 1 (T1D) ha effetti negativi a lungo termine ed è caratterizzata da livelli pericolosamente alti di zucchero e sostanze tossiche note come chetoni nel sangue. Si può riflettere circa l’accesso ritardato alle cure sanitarie, una minore qualità delle cure, o di disparità di reddito. Poco si sa circa le tendenze a lungo termine della DKA nello Stato del Colorado – Stati Uniti, in base alle informazioni riportate in questo articolo.
Arleta Rewers, MD, Ph.D., della University of Colorado School of Medicine, Aurora, e colleghi hanno esaminato le tendenze in DKA alla diagnosi T1D tra il 1998 e il 2012 in Colorado e i fattori associati con la DKA.
La chetoacidosi diabetica era presente in 1.339 dei 3.439 giovani (39 per cento) alla diagnosi di T1D. I giovani con DKA avevano un’età media di 9 anni, il 54 per cento erano di sesso maschile, e il 76 per cento erano bianchi. Le proporzioni con DKA è aumentata in modo significativo, soprattutto dopo il 2007 (30 per cento nel 1998, il 35 per cento nel 2007; 46 per cento nel 2012). L’unica caratteristica mutata nel corso del tempo è stata nell’assicurazione sanitaria, con quelli coperti da assicurazione pubblica aumentati dal 17,1 per cento del 2007 al 37,5 per cento nel 2012. L’età più giovane e tipo afroamericano sono stati associati con un rischio più elevato, mentre coloro coperti da assicurazioni private e una storia familiare di diabete di tipo 1 avevano un rischio più basso.
Gli autori fanno notare che l’incidenza della DKA trovata in questo studio è coerente con la stessa situazione nei paesi con scarso accesso alle cure sanitarie delle classi meno abbienti della comunità e l’inconsapevolezza del medico diabetologo, ed al tempo stesso molto più elevata rispetto alle incidenze segnalate in Canada o nel Regno Unito.
“Alcuni dei fattori associati con la chetoacidosi al momento della diagnosi sono potenzialmente modificabili. Ad esempio, l’associazione con la storia famigliare suggerisce la responsabilizzazione circa l’importanza della consapevolezza nei sintomi del diabete. Tuttavia, i fattori economici sono più difficili da modificare. L’aumento dell’incidenza di DKA correlata temporalmente con una crescita in Colorado della povertà infantile prevalente dal 10 per cento nel 2000 al 18 per cento nel 2012.
“A nostra conoscenza, questo è l’unico rapporto trattante la crescente incidenza di DKA nel mondo sviluppato. Ulteriori ricerche sulle ragioni dell’incremento e interventi per diminuire l’incidenza sono si rendono necessari.” Hanno stigmatizzato gli autori.
Una nota a margine della ricerca testé pubblicata: i temi messi in rilievo debbono interrogarci e far prendere le misure del caso poiché da un lato di sa ben poco di come sono diffusi i dati epidemiologici veri sul diabete giovanile in Europa e Italia. Ricordiamoci che sapere ed essere informati non solo è potere ma volontà di andare e guardare avanti e vivere meglio.