Grazie ad un team di ricercatori provenienti dal California Polytechnic State University, i prodotti chimici riportati in matite colorate possono essere utilizzati per reagire tra di loro: così è sufficiente disegnare su un pezzo di carta. Il lavoro, pubblicato recentemente nella rivista Lab on a Chip, è basato su una tecnica ben nota chiamata microfluidica cartacea, che utilizza l’effetto capillare della carta per mescolare i prodotti chimici, cosi da indicare la presenza o l’assenza di una sostanza. I canali sulla carta sono realizzate con un inchiostro ceroso, e le sostanze chimiche sono depositate nei canali disegnati tra le linee. Quando l’acqua viene aggiunta ai canali, costringe i prodotti chimici a muoversi per capillarità e reagire con l’altro. Come concetto di prova il team ha testato le matite caricate con sostanze chimiche come il perossidasi di rafano (HRP) per il monitoraggio dei livelli del glucosio nel sangue, e i risultati sono stati identici a quelli prodotti con l’approccio tradizionale dalla puntura nel dito dito tramite una soluzione chimica.
Inoltre, i reagenti utilizzati per la prova sono resi stabili per due mesi in forma di matita, invece come liquidi si degradano nel giro di pochi giorni, rendendo il trasporto e l’immagazzinaggio più facile e meno costoso. Dall’estratto del documento di progetto si afferma: “le matite di reagente offrono una nuova opzione per la preparazione e la personalizzazione di test diagnostici presso il punto di cura senza la necessità di attrezzature specializzate e complesse da utilizzare.”