Lo scorso mercoledì 25 novembre Diabete Italia, nell’ambito del progetto Occhio al diabete dedicato alla prevenzione della retinopatia diabetica, ha tenuto webinar (seminario online) sul tema. Molte persone con diabete ‘saltano’ uno o più controlli del fondo oculare, con conseguenze a volte gravi. Le associazioni cosa possono fare molto per rendere più facile la prenotazione e l’effettuazione di queste visite e per garantire che i referti siano inviati per tempo al diabetologo?
La retinopatia diabetica è la complicanza del diabete più diffusa e solitamente la prima ad apparire sia nel tipo 1 (solitamente dopo 10 anni dall’esordio) che nel tipo 2. Solitamente può comparire causa una glicemia fuori controllo e scompensata (iperglicemia) per molti anni. La prevenzione avviene cercando di mantenere la glicemia sotto controllo sia attraverso il monitoraggio domestico che il riscontro incrociato mediante un parametro rilevabile dagli esami del sangue quale l’HbA1c, questo test fornisce l’esito della media dei valori glicemici nell’arco degli ultimi tre mesi. La prevenzione avviene mediante una visita oculistica con esame del fondo dell’occhio per avere un riscontro sullo stato della retina.
Fin qui in teoria tutto chiaro, ma c’è sempre il lato oscuro della materia e qui casca l’asino. Faccio due casi concreti.
Il primo sono io: 52 anni di diabete tipo 1 e con retinopatia diabetica trattata 20 anni fa con il laser e da allora non è stata più prescritta in alcuna forma una visita o controllo oculistico da parte del medico diabetologo. La stessa cosa accade per gli altri diabetici seguiti nella provincia di residenza (Bologna).
Il secondo caso riguarda un giovane uomo di Genova, età 23 anni e diabetico da 18 anni, senza complicanze e discreto controllo glicemico. Anche in questo caso alcuna richiesta di esame del fondo dell’occhio o analoghi esami nel corso degli ultimi cinque anni.
A dire il vero non solo per la prestazione oculistica ma per qualsiasi prestazione analoga riguardante l’analisi e verifica a scopo di prevenzione di eventuali complicanze si fanno richieste per i pazienti (esempio: elettrocardiogramma e consulto cardiologico).
Ho ricordato proprio pochi giorni addietro quali sono i contenuti base per il follow up del paziente diabetico: questi non vengono attuati nei fatti. D’accordo rompere i maroni al diabetico per temersi ma chi rompe i controllori se non fanno richiesta dei controlli?
Nel caso della, delle visite oculistiche e specialistiche chi scrive se le fa prescrivere dal proprio medico di base da venti anni, ma non è così che funziona la faccenda perché lo specialista nel diabete non solo è latitante nella richiesta ma manco nel corso della visita periodica ti chiede se hai esami specifici da fargli vedere e mettere nella cartella clinica cartacea o elettronica del paziente.
Quanto scritto l’ho ripreso diverse volte nel blog e nessuno si è mai degnato di dare risposta. Sotto il profilo delle decisioni personali l’unica cosa che farò nei prossimi giorni è cambiare centro.