C’è pollo e bollo, c’è polo e bolo poi c’è il diabete ma questa è un’altra storia per un popolo che non cerca la gloria e neanche una storia. In fondo alla pagina non c’è la parola fine ma quanta insulina ti fai e come te la metti e quanta ne immetti. La dose giusta la proiezione ortogonale e tutto il resto viene da sé se hai chiaro in testa cosa ti resta prima di cena o di un pasto qualsiasi da consumare.
E sono di parola quindi prendo subito al balzo l’occasione per entrare nel vivo delle funzioni basilari del microinfusore d’insulina, trasversali alle marche e prodotti oggi in distribuzione e commercio. Comincio descrivendo il bolo nelle sue varie articolazioni. Prima di tutto cos’è il bolo? Altro non è che la corrispondente iniezione d’insulina con penna o siringa effettuata prima o dopo i pasti centrali, oppure per correggere un livello elevato di glicemia. L’altra articolazione fondamentale del bolo è costituita dal bolo basale: si tratta della quantità d’insulina erogata continuativamente nell’arco delle 24 ore. Uno dei punti di forza del microinfusore è proprio costituito da questa funzione esempio: un diabetico che fa l’insulina con penna o siringa effettua una volta al dì l’iniezione della basale tipo Lantus che gli coprirà il fabbisogno nella giornata sulla base di un calcolo approssimativo che non tiene conto delle variabili insite all’interno del soggetto, come il quantitativo di carboidrati, le calorie consumate, stress, malattie e quant’altro. Invece con il bolo basale programmato ed erogato dal microinfusore i fabbisogni vengono meglio regolati, adattati e distribuiti nell’arco della giornata, sulla base dell’andamento della curva glicemica. Io ho il bolo basale affettato in 5 fasce orarie: per esempio dalle 21 alle 24 l’apparecchio eroga 1.3 unità/ora, e dalle 24 alle 5 0.4 unità ora. In questo modo si riesce a programmare l’insulina così da contenere i picchi e fluttuazioni della glicemia sulla base dei controlli effettuati a casa tramite il glucometro o in continuità dall’Holter glicemico. Una precisazione importante: l’insulina contenuta nel serbatoio dell’apparecchio è solo rapida e il suo raggio temporale d’azione dura tre ore. Un’altra funzione importante e sotto tipologia di bolo è rappresentata dal basale temporaneo, a cosa serve? Un esempio: quando si verifica una tendenza al rialzo della glicemia non eccessivamente spinta anziché effettuare un bolo correttivo normale tutto di un botto si può diluire più lentamente l’infusione e la stessa unità erogarla all’interno di un’ora facendole avere una efficacia aggiuntiva di quattro ore anziché tre.
Infine due strumenti importanti per l’ottimizzazione della terapia insulinica offerti dal microinfusore: i bolo ad onda quadra e ad onda doppia.
Il bolo ad onda quadra eroga l’insulina in maniera uniforme nel corso di un periodo di tempo programmato (compreso tra 30 minuti e 8 ore). Questo tipo di bolo può essere impiegato per l’erogazione dell’insulina dopo aver consumato un pasto consistente in molti spuntini (vedi pranzo matrimoniale). E’ altresì utile in caso di rallentamento della digestione dovuto a gastroparesi od al consumo di cibi ad altro contenuto di grassi.
Il bolo ad onda doppia eroga una combinazione composta da un bolo normale immediato ed un bolo ad onda quadra successivo. La quantità di bolo ad onda quadra viene erogata in maniera uniforme in un dato periodo programmabile. Il bolo in questione è indicato in caso di consumo di cibo contenente sia carboidrati ad assorbimento lento che rapido. L’esempio classico d’impiego di questo bolo è con la pizza, oppure un pasto composto da pasta, pane e frutta.
Ecco qui la fine della storia per un diabetico senza gloria e riepilogando sale o scende la glicemia a seconda della trebisonda e onda, comunque la terra è sempre tonda.