
Che faccio col mangiare? Me ne frego, me lo spiego, vado e retro? La litania alimentare del mangiare sano guardando bene cosa si mangia a cominciare dalla informazioni relative allo specifico alimento, e con maggior forza verso quelli già pronti e confezionati, si concentra ben oltre al mondo del diabete, ma investe su larga scala tante altre patologie: coloro che soffrono d’insufficienza renale, celiachia, solo per fare alcuni esempi. A tal proposito nonostante le buone intenzioni normative la strada è ancora lunga prima di arrivare in Italia e Europa nella giusta direzione di marcia di una appropriata, sufficiente educazione alimentare e un punto di partenza emblematico è rappresentato nella fattispecie dall’etichettatura degli alimenti con le informazioni specifiche relative ai valori nutrizionali. A quanti di voi è capitato di recarsi a far la spesa ed essere interessati a un prodotto specifico, cercare la tabellina con il contenuto delle informazioni nutrizionali e: o non trovarle perché mancanti, o lacunose, o illeggibili anche con lente d’ingrandimento. La questione ogni anno la sollevo da questo blog e ogni volta nulla è cambiato in proposito. Resta poi un interrogativo inquietante laddove stanno presenti le informazioni: sono affidabili, sì perché in diverse occasioni mi è capitato di trovare valori nutrizionali anomali o impossibili, in particolare sulle etichette di cibi “biologici” o vegani. Siccome siamo prossime alla stagione dell’abbondanza natalizia e di capodanno avere informazioni decenti prima di mettersi a stegamare è importante.
Secondo le convenzioni internazionali rubricate dalla FAO, l’organizzazione internazionale per l’agricoltura e alimentazione, l’etichetta nutrizionale è una dichiarazione riportata sull’etichetta di un prodotto alimentare relativa al suo valore energetico e al suo contenuto in proteine, grassi, carboidrati, fibre alimentari, sodio, vitamine e sali minerali. In Europa, sino all’emanazione del Regolamento UE n. 1169/2011, l’etichettatura nutrizionale era facoltativa, a meno che sulla confezione o nella pubblicità del prodotto alimentare si facesse riferimento a specifiche indicazioni nutrizionali. Ora il nuovo Regolamento ha dato inizio ad un periodo transitorio nel quale le aziende produttrici dovranno adeguarsi alla nuova normativa, man mano che verrà recepita dai diversi stati membri. In pratica, il nuovo regolamento fissa, per tutti i prodotti preconfezionati l’obbligo di recare l’etichetta nutrizionale. L’obbligo riguarderà quindi tutti gli alimenti salvo alcuni prodotti che sono esentati, come:l’acqua, i prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente, le spezie o loro miscele, il sale, gli edulcoranti, il caffè, le infusioni a base di erbe ed i tè, gli aceti, le gomme da masticare, le mini-confezioni la cui superficie più ampia sia inferiore a 25 cm2 e quelli sottoposti alla sola maturazione come la frutta, ed altri alimenti particolari quali gli aromi, gli additivi alimentari ed i coadiuvanti tecnologici, gli enzimi e le gelatine ed i lieviti. In generale le etichette nutrizionali, secondo quanto disposto nell’All. I del Regolamento, dovranno riportare obbligatoriamente in una tabella nutrizionale con il seguente ordine almeno la quantità di: grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine, sale ed il valore energetico.
Tuttavia il Regolamento prevede che la tabella nutrizionale possa essere più completa e quindi riportare nel seguente ordine la quantità di: grassi, di cui acidi grassi saturi, monoinsaturi, polinsaturi, carboidrati, di cui, zuccheri, polioli, amido, fibre, proteine, sale, vitamine e sali minerali, valori di energia (kcal o kj). Questi valori dovranno essere riferiti a 100 g/ml e a discrezione del produttore, riferiti ad una singola porzione.
Fuori dall’Europa, sono vigenti, normative diverse; come per esempio negli USA, dove l’etichetta nutrizionale, che deve essere riportata sui cibi confezionati di importazione estera, oltre a quanto richiesto dal Regolamento UE, comprende anche altre informazioni quali : il colesterolo, gli acidi grassi transfact (acidi grassi che presentano almeno un doppio legame non coniugato tra atomi di carbonio in configurazione trans), il ferro ed il calcio. I dati sulle vitamine e sui sali minerali devono inoltre essere espressi anche come percentuale della razione giornaliera raccomandata (RDA).
In ogni se volete saperne di più su i contenuti di un alimento specifico una eccezionale fonte d’informazione è costituita dalla banca dati degli alimenti dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Alimenti e Nutrizione.