Emozione
Emozione

Aspetti chessò?
Aspetti Godot.
Oppure no nel mezzo di anni attraversati dai quindici ai trentacinque dai il cinque, segno tribale di una generazione generata per convenzione ma con convinzione?

Chi pensa non vive, chi si fa domande non vive e non conoscerà mai la felicità.
Cercare risposte non è vivere attivamente, ma galleggiare passivamente sulla scia vitale altrui. È parassitismo puro.
Non è una vita umana! Non è una vita da uomo o da donna, vivere di pensiero!
Ti ritrovi sbalzato fuori dal flusso del mondo, non sei né morto né vivo, ma stai lì, da qualche parte, indefinito, sei un qualcosa, fai, forse; non desideri nulla.
La felicità altrui ti martella, ti nausea, tutto l’umano è vano e vacuo, l’amore diventa insapore e insopportabile, e tu stai lì, nel mezzo. Ti muovi per inerzia, come in attesa alla cassa del supermercato, spinto da estranee vite trasversali, anche se non devi comprare nulla.

“Ti trovi tra il nulla e la sua realizzazione”

è il limbo, è l’incompletezza, l’impotenza.
Quando ti deciderai di tornare umano?
L’uscita del limbo è lì. La avverti la senti, è una luce fresca e sveglia, non ubriaca.
Quando la smetterai di galleggiare e troverai la forza di camminare?
Quando la smetterai di farti domande inutili?
Quando ti deciderai di vivere nel mondo?
Lo conosci, sai del flusso, o meglio, ignoralo!
Si vive.

Arpeggio e solfeggio sembrano apparire e apparecchiare un tavolo di marmo su cui sacrificare quel che resta di una vita trasfusa a dar pensiero af ogni cosa. Da levante a ponente sempre ossequiente sempre presente sempre prospiciente o dormiente?

Io potrei viver confinato in un guscio di noce, e tuttavia ritenermi signore d’uno spazio sconfinato.
William Shakespeare
dal libro “Amleto” di William Shakespeare