La vita umana ha bisogno di essere resa speziata sia nelle mente che di pancia altrimenti sarebbe una linea piatta ove difficilmente le idee troverebbero stimolo, nutrimento per crescere e evolversi. Il sarcasmo è una figura retorica integrante nella rivitalizzare l’umore umano e consiste in una forma pungente ed amara di ironia, volta allo schernire o umiliare qualcuno o qualcosa. Può essere sottolineato anche attraverso particolari intonazioni della voce, enfatizzando così parole o parti dell’affermazione.
Oggetto del sarcasmo è spesso e volentieri il diabete e il diabetico (il tipo 2) preso di mira per la gola, la ciccia e via di questo genere. Come lo è un dei momenti maggiormente critici e pericolosi per il diabetico: l’ipoglicemia. Nella medicina popolare occidentale (familiarmente o fra amici) si parla di ipoglicemia anche per indicare uno stato di sbalzi di umore e di ridotta funzionalità cognitiva, ma che non è associato a un basso livello di glucosio nel sangue: il rimedio adottato è in genere un cambiamento nella dieta alimentare. Nella letteratura medica anglosassone questo tipo di ipoglicemia è designato come ipoglicemia funzionale e presenta gli stessi sintomi dell’ipoglicemia reattiva, ma non è associata a bassi livelli di glucosio.
L’ipoglicemia è uno stato patologico causato da (e definito come) un basso livello di zuccheri (glucosio) nel sangue. L’ipoglicemia nel diabetico provoca una nutrita serie di effetti e sintomi, la maggior parte dei quali originata da uno scarso afflusso di glucosio al cervello, che ne riduce le funzioni cognitive (neuroglicopenia): questa diminuzione della funzione cerebrale può andare da un vago senso di malessere al coma e in rari casi alla morte.
A parte i diabetici e i loro genitori pochi sanno cosa vuol dire avere e convivere ogni giorno con livelli dello zucchero nel sangue che vanno dove cavolo gli pare. Oggi grazie al monitoraggio continuo del glucosio questo non solo è tracciabile ma si fa pure sentire.
Con i sensori della Medtronic e Dexcom, in particolare il primo offre diverse importanti opzioni come l’allarme e l’arresto dell’infusione dell’insulina in caso di ipoglicemia. Ogni diabetico sensorizzato personalizza le impostazioni: per quel che mi riguarda dopo oltre cinquant’anni di diabete non avvertendo più l’ipoglicemia o settato tali parametri al massimo. Alzato la soglia di allarme per ipoglicemia a
Beh posso assicurarvi che grazie a questo sistema non avrete più da preoccuparvi di non svegliarvi la mattina: sono arrivato ad avere circa 4/5 allarmi predittivi a notte, con una carenza oggettiva di sonno tale da portarmi a disattivare l’avviso predittivo e lasciare attivo solo per ipoglicemia.
In conclusione l’importanza vitale del sensore con microinfusore è provata proprio grazie a questa vigilanza meccanica sulla vita del diabetico e con il miglioramento della tecnologia (pancreas artificiale) i margini di sicurezza saranno sempre più forti.