La telemedicina, tra cui l’impiego di messaggi di testo e portali Web, può aiutare i pazienti con diabete e i loro medici a gestire meglio i livelli di zucchero nel sangue, secondo uno studio pubblicato in CMAJ ( Canadian Medical Association Journal).
“I nostri risultati suggeriscono che i messaggi di testo e i portali Web possono essere meccanismi particolarmente efficaci per il collegamento con gli operatori e fornitori di assistenza sanitaria ai diabetici”, scrive Natasha Wiebe, University of Alberta, Edmonton, con coautori. “L’uso di SMS [ short message service] gli arcinoti messaggi di testo, può essere fattibile per comunicare e motivare i pazienti, il che potrebbe tradursi in risultati positivi.”
La prevalenza del diabete è più che raddoppiato in tutto il mondo negli ultimi 30 anni, fino a 382 milioni nel 2013, e si prevede un aumento sino a 592 milioni nel 2035. Assicurare un buon controllo glicemico può aiutare a ridurre e prevenire le complicanze del diabete, come le malattie cardiache, renali e cecità.
L’ampio studio è stato condotto a rivedere recenti evidenze sull’efficacia della telemedicina in campo assistenziale: un settore in rapida crescita. Tale analisi ha incluso 111 studi clinici controllati randomizzati condotti negli Stati Uniti, Corea, Canada, Australia e altri paesi.
I ricercatori hanno scoperto che l’uso di telefoni, smartphone, sms (SMS) e siti web interattivi (portali Web), ha permesso la comunicazione bidirezionale tra i pazienti e operatori sanitari circa i livelli di glucosio nel sangue e gli interventi per aggiustare esercizio e terapia, comportando un effetto positivo sui livelli di zucchero nel sangue .
“La nostra revisione sistematica ha dimostrato che la telemedicina può essere un utile complemento alla consueta cura clinica per il controllo della HbA1C [emoglobina glicata], almeno nel breve termine. Gli interventi di telemedicina sembravano essere più efficaci quando utilizzano un formato più interattivo, come ad esempio un Web portale o messaggi di testo, per aiutare i pazienti nell’autogestione “, scrive l’autore senior Marcello Tonelli, University of Calgary.