Negli ultimi anni si è passati da un modello medico tradizionale che si focalizzava solo sulla cura e sui sintomi di una malattia, ad una concettualizzazione più ampia che comprende giustamente anche le implicazioni psicologiche considerate avere un ruolo rilevante sul decorso della malattia cronica stessa.
Da un punto di vista psicologico infatti venire a conoscenza di avere una malattia che ci accompagnerà tutta la vita, comporta un cambiamento radicale rispetto alla vita che si conosceva fino a quel momento. La salute fino ad allora un punto saldo di riferimento viene a mancare, ridefinendo un nuovo significato di se stessi, della salute e della vita in generale. Non è per nulla facile, bisogna adattarsi alla nuova condizione, ridefinire i propri stili di vita , le proprie abitudini quotidiane e non sempre questo è automatico, anzi il più delle volte sono delle vere e proprie forzature se la malattia non viene accettata consapevolmente. Questo cambiamento produce a livello cognitivo, emotivo e comportamentale delle risposte che possono prendere forma in un disagio psichico di lieve entità fino ad arrivare a delle vere e proprie psicopatologie. Chi vive l’esperienza di una malattia cronica o degenerativa nella maggioranza dei casi, manifesta depressione, ansia, stress, che interferiscono nella conduzione della malattia o addirittura ne accrescono la sintomatologia.
Dalla diagnosi alla terapia, l’obiettivo dell’intervento psicologico sarà quello di
- Contenere i sintomi di sofferenza sia psicologica che psicopatologica;
- Modificare comportamenti a rischio che potrebbero influenzare negativamente le condizioni psicofisiche generali (come assunzione di alcol, disturbi del comportamento alimentare
- Favorire il processo di accettazione e di adattamento alla nuova condizione di vita;
- Favorire l’aderenza ai piani di cura;
Favorire la partecipazione attiva del paziente al piano di cura e alla sua vita, aiutandolo a ricostruire un senso dell’esperienza e ad adottare modalità più funzionali di essere ed agire.
In conclusione
E’ di notevole importanza l’aspetto psicologico nelle malattie croniche, oltre quello fisico per il benessere psicologico delle persone. Emerge infatti che una patologia non integrata comporta sofferenza persistente e duratura che invade tutti gli ambiti della vita dei pazienti che ne sono affetti; inoltre, non bisogna dimenticare che lo stesso contesto familiare e sociale all’ interno del quale vive un individuo con patologia cronica viene inevitabilmente investito dalla diagnosi del proprio congiunto, sottolineando il coinvolgimento delle relazioni familiari nel contesto di cura.