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L’analisi dell’utilizzo di internet sui temi inerenti la salute è un tema ampiamente dibattuto. Un italiano su tre consulta Internet per cercare informazioni sulla salute e questo è un dato acquisito ormai, come anche l’abitudine degli healthnauti, in circa la metà dei casi, a ridiscutere le informazioni ottenute con il proprio medico curante. Le indagini e le analisi hanno avuto sicuramente il merito di evidenziare come il web rappresenti la piattaforma tecnologica ideale per ricercare informazioni e di sensibilizzare gli stakeholder sui possibili rischi che possono derivare da un utilizzo acritico ma hanno anche avuto il valore di fare emergere come un nuovo modello di salute ‘peer to peer’ si stia progressivamente imponendo.È una necessità primaria informarsi e discutere in prima persona della salute, o meglio delle proprie malattie, senza intermediari o filtri quali possono essere i medici, ancora generalmente poco propensi a condividere pubblicamente opinioni e convincimenti professionali e ancora poco inclini ad accettare uno scambio di opinion con il “paziente 2.0”. Il rapporto medico-paziente sta invertendo rotta, caratterizzato da sempre da un’asimmetria dovuta alla superiorità delle conoscenze del medico, sta divenendo un rapporto in cui il paziente prende parte al dialogo in modo più attivo. I due mondi stanno entrando in una nuova dimensione del rapporto, dove il trasferimento unidirezionale delle informazioni sta lasciando il posto al confronto. La relazione medico paziente troverà in questa terza dimensione (il web) il luogo di dialogo che alimenterà la relazione stessa: sarà una sfida per il medico orientare la ricerca e decodificare le informazioni riportate dai pazienti alla quale non potrà più sottrarsi. Non sta cambiando solo il rapporto medico paziente, ma anche quello tra cittadini e pubblica amministrazione con lo sviluppo di nuove modalità di interazione e partecipazione, basate su trasparenza ed efficienza. Anche l’industria farmaceutica attraverso i canali “social” ha oggi l’opportunità di ascoltare il paziente, acquisire nuove informazioni, attivare campagne di disease awareness.

Il Web Observatory Report 2016 SUL DIABETE, ormai alla sua terza edizione, è una delle analisi, dedicata al diabete, condotte dal Medicine Web Observatory, osservatorio sull’impatto delle informazioni sanitarie nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Medicina dei Servizi dell’Università di Roma Tor Vergata, IBDO Foundation e Medi-Pragma. Il Medicine Web Observatory vuole analizzare e studiare i comportamenti degli utenti in rete nel momento in cui ricercano informazioni sulle varie patologie o quando gli stessi interagiscono tra loro scambiandosi pareri su aspetti particolari della stessa patologia. Il percorso di monitoraggio consiste in due diverse fasi: la prima, una rilevazione campionaria su medici e persone con diabete e la seconda; la seconda, un’analisi volta a comprendere il “web buzz” relativo al diabete. La rilevazione campionaria è stata condotta su 516 persone con diabete e caregiver e 574 medici di diverse specializzazioni che trattano il diabete attraverso la somministrazione di questionario on line. Tra le novità introdotte rispetto all’indagine dello scorso anno abbiamo analizzato la tipologia di siti nei quali si ricercano informazioni, il tipo di informazione ricercata ed il Digital Patient Journey.

L’indagine 2016 condotta da Medi-Pragma 2016, evidenzia che le persone con diabete considerano Internet un punto di riferimento importante: oltre il 90% infatti cerca informazioni in merito alla propria malattia sul web. Di questi quasi il 70% consulta i forum di pazienti contro il 52% che dichiara di affidarsi ai motori di ricerca, mentre il 42% cerca informazioni sui siti di associazioni pazienti e il 35% interpella i social media. La tendenza a soppiantare la mera ricerca su internet in favore di un bisogno di confronto con i pari è confermata da quello che un paziente su due dichiara essere il maggior influencer sulla malattia sul web: il portale della community del diabete. Al secondo posto, con un netto stacco, segue il portale della più importante associazione di pazienti, considerata solo dal 6% un punto di riferimento in Internet sul tema diabete. Pur considerando importanti queste fonti di informazioni il 68% delle persone con diabete sostengono che sia il diabetologo la fonte che condiziona le scelte e i comportamenti inerenti la gestione della malattia, seguito da Internet secondo il 19%, dal medico di base (7%) e da parenti e amici (5%).

Anche il medico conferma la tendenza dei pazienti a consultare e confrontarsi su Internet per quanto riguarda la propria malattia. Secondo il medico infatti quasi la totalità dei pazienti riporta durante le visite informazioni reperite on line, 99% rispetto all’80% del 2015. In particolar modo ben il 54% dei pazienti parla col medico regolarmente di quanto appreso sulla rete. D’altro canto il medico dimostra un atteggiamento sempre più positivo rispetto a questa tendenza. Ben l’87% – contro il 73% del 2015 – dichiara l’utilizzo di internet per cercare informazioni sulla malattia una tendenza positiva, soprattutto se supportata dal consiglio del professionista.

Il confronto con i pari guadagna sempre più terreno imponendosi tra le prime tre fonti di reperimento delle informazioni. Se questo dato viene analizzato attraverso il journey compiuto nelle diverse fasi della patologia, si può vedere quanto le fonti cambiano rispetto alle varie fasi della patologia: durante la prediagnosi il ruolo di internet e del medico di medicina generale è predominante; nella fase di diagnosi e inizio del trattamento la figura di riferimento per la raccolta di informazioni è esclusivamente lo specialista (a cui ricorre circa il 90% degli intervistati); nella gestione ordinaria della patologia internet e lo specialista si contendono il primato (90% contro l’89%).