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A dicembre passiamo in rassegna le principali novità che hanno segnato il lavoro della ricerca e sviluppo di nuove terapie e tecnologie per la gestione del diabete tipo 1. L’anno che si sta per chiudere dopo tanto tempo presenta delle importanti e significative novità, vediamo in una questa rassegna le più significative e con una ricaduta concreta nell’immediato futuro.

Immunoterapia: Il farmaco che ritarda Il diabete di tipo 1 nelle persone ad alto rischio (Teplizumab)

Lo studio finanziato dal NIH rileva che l’immunoterapia rallenta la progressione verso la malattia clinica di 2 anni o più.

Un trattamento che interessa il sistema immunitario ha rallentato efficacemente la progressione verso il diabete clinico di tipo 1 in soggetti ad alto rischio, secondo i risultati della ricerca finanziata dal National Institutes of Health. Lo studio è il primo a dimostrare che il diabete clinico di tipo 1 può essere ritardato di due o più anni tra le persone ad alto rischio. Questi risultati sono stati pubblicati online su The New England Journal of Medicine e presentati all’American Diabetes Association Scientific Sessions di San Francisco.

Lo studio, che prevedeva il trattamento con un anticorpo monoclonale anti-CD3 (teplizumab), è stato condotto dal diabetes tipo 1 TrialNet , una collaborazione internazionale volta a scoprire modi per ritardare o prevenire il diabete di tipo 1. I ricercatori hanno arruolato 76 partecipanti di età compresa tra 8 e 49 anni che erano parenti di persone con diabete di tipo 1, avevano almeno due tipi di autoanticorpi correlati al diabete (proteine) prodotte dal sistema immunitario) e una tolleranza anormale del glucosio (zucchero).

Gli effetti del farmaco sono stati maggiori nel primo anno dopo la somministrazione, quando il 41% dei partecipanti ha sviluppato diabete clinico, principalmente nel gruppo placebo. Molti fattori, compresa l’età, potrebbero aver contribuito alla capacità di teplizumab di ritardare la malattia clinica, poiché è noto che i bambini e gli adolescenti a rischio progrediscono verso il diabete di tipo 1 più rapidamente rispetto agli adulti. La progressione più rapida del diabete di tipo 1 è associata a un sistema immunitario altamente attivo, che può spiegare l’impatto dei farmaci modulatori del sistema immunitario come il teplizumab.

Lilly Baqsimi, il primo glucagone non iniettabile in caso di ipoglicemia grave riceve il via libera della FDA USA

SILVER SPRING, Md. , 24 luglio 2019 – La US Food and Drug Administration ha approvato oggi la polvere nasale Baqsimi, la prima terapia con glucagone approvata per il trattamento di emergenza dell’ipoglicemia grave che può essere somministrata senza iniezione.

L’ipoglicemia grave si verifica quando i livelli di zucchero nel sangue di un paziente scendono a un livello tale in cui il diabetico diventa confuso o incosciente o soffre di altri sintomi che richiedono l’assistenza di un’altra persona per il trattamento. In genere, l’ipoglicemia grave si verifica nelle persone con diabete che usano il trattamento con insulina. Baqsimi è approvato per il trattamento dell’ipoglicemia grave nei pazienti con diabete di età pari o superiore a quattro anni.

La FDA autorizza il primo controller interoperabile e automatizzato di dosaggio dell’insulina progettato per consentire più scelte ai pazienti che desiderano personalizzare il proprio sistema di gestione del diabete

L’US Food and Drug Administration ha autorizzato il 13 dicembre 2019 la commercializzazione della tecnologia Tandem Diabetes Care Control-IQ, un dispositivo di controllo glicemico automatizzato interoperabile che regola automaticamente la consegna di insulina a una persona con diabete collegandosi a un microinfusore per insulina con controller alternativo (Pompa ACE) e monitor integrato della glicemia (iCGM) (vedi Tidepool). Questo è il primo controller di questo tipo che può essere utilizzato con altri dispositivi per il diabete che sono anche progettati per essere integrati in un sistema di gestione del diabete personalizzabile per la consegna automatizzata di insulina. Questa autorizzazione della FDA apre la strada alle iCGM e alle pompe ACE da utilizzare con un controller glicemico automatizzato interoperabile come sistema completo di dosaggio automatico dell’insulina (AID). I sistemi AID sono in genere costituiti da una pompa, un CGM e un software per controllare il sistema di dispositivi compatibili.

Concludendo

Il nuovo anno 2020 che sta per iniziare non sarà da meno, e nell’attesa da questo blog continueremo a seguire l’evolvere della situazione cercando, con i nostri pochi mezzi, di tenervi sempre aggiornati. Buon Anno 2020!