Un giorno in più da vivere, una occasione in più per fare cose e conoscerne altre, andare avanti nel nostro percorso di vita: questo ci offre il nuovo anno 2020, anno bisestile.
All’alba di nuovo anno si ripetono le usanze fatte di auguri, auspici, minimalisti o massimalisti che siano, a seconda dell’età che ciascuno di noi ha, comunque speranze per qualcosa di buono. Siccome poi alla fine dell’anno si sentono le lamentazioni le imprecazioni per un anno che lascia ci lascia così, così, meglio essere coscienti che ogni esperienza, negativa o positiva, ci insegna sempre qualcosa se vogliamo imparare la lezione. Ma di lezioni forse non ne vogliamo sapere dato che con la scuola di ogni ordine e grado non abbiamo mai avuto un buon rapporto.
L’educazione sia di base che di alto livello è importante per lo sviluppo sociale di un paese, come lo è parimenti per noi diabetici, l’educazione terapeutica, la preparazione a gestire nel quotidiano una malattia che prende 24 ore su 24 è fondamentale, ma sappiamo bene che nella pratica, nella stragrande maggioranza dei casi resta un enunciato, un capitolo utile per convegni, congressi scientifici e articoli su pubblicazioni mediche, anche se fissato per legge, ma si sa nel nostro paese le lettere sono morte espressioni su uno sfondo poetico-giuridico.
E allora cosa desiderare per questo nuovo anno?
Che nella pratica clinica e quotidiana per la cura e gestione del diabete tipo 1 negli adulti si materializzino i percorsi di educazione terapeutica, aggiungo certificata, poche cose ma effettive in questo campo.
Per quanto riguarda Il Mio Diabete, inteso come blog, un poco di sano realismo: continuità nella pubblicazione con una presenza fisica sul posto, perché il tempo va recuperato facendo crescere attività che danno risultati.
Buon anno 2020 a tutti voi!