Anno cominciato con 2 prelievi dal sangue ed esami delle urine su due giorni, il 2 e 3 gennaio, si perché questo si comincia e viaggia alla grande: giovedì 9 mattina visita di controllo dal reumatologo per via dell’artrite reumatoide, in fase remissiva, e lunedì 13 gennaio la visita periodica del diabete. Un mese sotto esame, di un anno sotto esame, di una vita sotto esame. Nulla di variato per me e chi come me ha una patologia cronica, a parte la durata della stessa.
A proposito di esami annessi e connessi lunedì scorso ho pubblicato un sondaggio per capire quanti di voi vengono sottoposti a quelli base (controllo vista, ecc.), dato che nel postulare di tutto de di più del popolo diabetico sembra siano presenti “incongruenze”, quindi ricordate di compilarlo richiede veramente pochi istanti.
A proposito di sentire del popolo diabetico tipo 1: sono interessanti i dati che emergono da uno dei paesi più avanti nella gestione clinica della malattia, il Regno Unito, dove la formazione terapeutica viene offerta al 45% dei diabetici e solo il 5% la fa!
Quindi al di là del cazzeggio da chat e social la realtà è molto ben diversa, e in Italia, paese fondato sull’arte dell’arrangiarsi e la mancanza di senso civico e dell’educazione le percentuali sono ancora più inferiori, tali da sbiancare un abbronzantissimo uomo di spiaggia caraibico.
Allora che si fa? Pappardelle con ragù di cinghiale, che senz’altro contribuiscono a ridurre la popolazione della specie e riempire lo stomaco, perché quando si fa festa si parte lancia in resta.
E per il resto gli esami del mio diabete vanno bene: la HbA1c è nella norma, un dato che mi aspettavo dopo aver visto dal grafico del sensore glicemico un mese intero nel range con la glicemia. Certo il sussultare ondulatorio del glucosio nel sangue resta come gli avvisi ed allarmi del mio Medtronic 640G, ma anche questa è una costante nel tempo.