Ecco vedi mamma quando non avevi voce, quando non ci capivi un cazzo, quando non sapevi niente, quando correvi, quando mi soccorrevi, quando piangevi, quando facevi le notti in bianco, quando eri magra, consumata, quando fumavi, tante, troppe sigarette, quando nessuno ti aiutava, quando eri sola, quando restavi senza lavoro, per troppo tempo, per stare vicino a me. Quando eri triste e depressa, ma sapevi anche esprimere tanta gioia, allegria, sapevi ridere e ballare, fare da mangiare, fare tante cose, organizzare la vita di una casa, quando mi raccontavi le favole, quando vedrai ce la faremo, quando….
Quando te ne sei andata, il tuo amore mi ha lasciato, quando non ti ho sognata più in questa vita, quando aspetto di raggiungerti laddove la morte e il nulla saranno abbracciati per l’eternità.
Ecco vedi mamma ora sono qua a scrivere a scriverti, a descriverti un questo spazio digitale, effimero e anche banale, quattro parole dopo tanti anni che sei venuta a mancare, perché di diabete tipo 1 si può morire anche se non hai avuto il diabete che ho io.
Ma dopo 57 anni con la malattia qualcosa è cambiato: oggi ho voce per dare voce a chi voce non ha, perché in questa cella di pianeta senza pace né giustizia, anche solo esprimere una opinione misurata fa male, e in attesa del marziano umano ti dico mamma che nulla è invano finché non solo ci crediamo, ma ci impegniamo per rendere la vita più semplice e a portata di mano con ll diabete giovanile.
Io so che tu volevi una vita senza questa mia malattia, e ti saresti impegnata per farlo se ne avessi avuto i mezzi, a sostenere la ricerca per la cura, per una terapia che semplifichi la gestione quotidiana della malattia. Beh fin che sarò vivo lo faccio e farò io per te.
Ricordiamo quanti in tutto il mondo non hanno voce, perché a blaterare siamo tutti bravi ma abbiamo bisogno di sostenere persone capaci per combattere, curare il diabete.
Riprendiamoci la volontà