Il diabete è un fattore di rischio e di aggravamento della prognosi di Covid-19. A dirlo è uno studio cinese condotto dal Tongji Medical College e dalla Huazhong University of Science and Technology di Wuhan che è stato pubblicato il 31 marzo scorso sulla rivista scientifica Diabetes/Metabolism Research and Reviews.

I pazienti affetti da Covid-19 e diabete (una coorte composta da 24 malati), infatti, hanno avuto valori più elevati di alcuni indici coagulativi e marcatori infiammatori, tra cui l’interleuchina-6 e la proteina C reattiva rispetto ad altri pazienti, positivi come loro al Covid-19 ma senza diabete.

Gli studiosi cinesi hanno notato come i pazienti con diabete fossero esposti a un rischio più elevato di polmonite grave, di eccessive risposte infiammatorie e di uno stato di ipercoagulabilità (dunque, a una condizione che porta all’eccesso di coagulazione del sangue) che potrebbero essere legati ad una cattiva regolazione del metabolismo del glucosio.

“E’ il primo studio che valuta le caratteristiche biochimiche dei pazienti con diabete positivi al Covid-19. Ciò che emerge è molto utile perché i pazienti con diabete presentano un’infiammazione più pronunciata degli altri e, dunque, potrebbero essere oggetto di terapie più mirate volte a contenere lo stato infiammatorio sistemico. Porre la giusta attenzione a questa problematica significa migliorare la prognosi”.

“l’enzima attraverso cui il virus entra nelle cellule delle vie respiratorie è espresso anche nel pancreas e nel fegato”.

Pertanto, è necessario “monitorare le conseguenze a lungo termine dell’infezione da Covid-19”. “Diabete e Covid-19 rappresentano due pandemie con caratteristiche diverse, principalmente a causa della presentazione (una acuta, l’altra cronica) e trasmissione (una trasmissibile, l’altra non trasmissibile), che tuttavia sembrano essere più interconnesse di quanto si pensasse in precedenza”.

E in ogni modo è noto da sempre che il diabete va protetto dal rischio infezioni, in primo luogo cercando di mantenere il più possibile compensata la glicemia, infatti i diabetici con uno scarso controllo degli zuccheri nel sangue sono esposti ai più alti rischi di ospedalizzazione e morte a causa di infezioni. E parimenti le  infezioni respiratorie sono più letali nei diabetici. E questo non risparmia il diabetico di tipo 1.

Pertanto, stiamo calmi e tranquilli, restiamo in casa e lasciamo all’estinzione il maledetto coronavirus. E sosteniamo la ricerca, sia per combattere questa nuova insidia che per la cura del diabete.

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