Pochi giorni fa qui ho pubblicato il risultato di una ricerca istantanea condotta dai diabetologi di Padova sull’andamento dei diabetici tipo 1 durante la quarantena a livello di compenso glicemico e fattori comportamentali, nonché derivanti dall’impatto sull’inattività fisica per quel periodo.

Uno dei tanti limiti di questo studio è rappresentato da: una coorte geolocalizzata e piccola di diabetici campionati, l’utilizzo di uno solo tipo di sensore per l’analisi dei dati (Abbott Freestyle Libre) e ovviamente la mancanza di analisi incrociata dei valori con il parametro clinico principe per il diabete rappresentato dall’HbA1c.

Ma ogni ricerca si può raffinare e migliorare e dato che una pandemia di questa portata e vastità costituisce un fattore importante per capire come procede una malattia cronica e complessa quale è il diabete tipo 1 credo sia necessario approntare una ricerca sull’andamento del diabete tipo 1, o comunque trattato con terapia intensiva insulinica, di largo spettro demografico, ad esempio  a livello nazionale, per cercare di capire come sono andate e stanno andando veramente le cose, alla luce del semplice fatto che in questo periodo di lockdown tutti i diabetici oltre a consultare i medici a distanza con la telemedicina, non hanno potuto fare gli esami di laboratorio classici (glicata e simili).

L’andamento clinico e reale della malattia in una fase così pesante, come è quella attuale da COVID-19, è centrale per la governance del sistema sanitario e del diabete.

Buona ricerca a tutti!

Ciao Pizza Blue Monday 15 gennaio Giornata mondiale della Neve