
Può esserci una marcata discordanza tra il laboratorio e l’emoglobina glicata (HbA1c) stimata (utilizzando l’indicatore di gestione del glucosio [GMI]) dal monitoraggio continuo del glucosio (CGM). Ciò può causare errori nella gestione del diabete. Questo studio made in USA valuta la discordanza tra il laboratorio e l’HbA1c (eA1C) stimato dal CGM.
I diabetologi hanno eseguito una revisione retrospettiva dei pazienti con diabete che usano CGM. I pazienti sono stati visitati presso il Diabetes Care Center dell’Università di Washington (UW) dal 2012 al 2019. Hanno utilizzato l’Institute of Translational Health Sciences dell’UW per estrarre gli incontri idonei dalla cartella clinica elettronica e richiesto che i pazienti usassero CGM e che i dati di HbA1c e del sensore fossero ottenuti a meno di 4 settimane di distanza. Non c’erano criteri di esclusione. Sono state calcolate le discordanze HbA1c-GMI per ciascun soggetto e valutato l’eventuale impatto delle comorbidità, definito la discordanza HbA1c-GMI come differenza assoluta tra laboratorio ed eA1C.
Questo studio ha incluso 641 incontri ambulatoriali separati. Il novantuno per cento dei pazienti aveva il diabete di tipo 1. La maggior parte dei pazienti aveva il diabete da più di 20 anni. La durata media dell’usura del CGM è stata di 24,5 ± 8 giorni. Solo l’11% dei pazienti presentava discordanza HbA1c-GMI <0,1%, ma il 50% e il 22% presentava differenze ?0,5% e ?1%. È stata riscontrata una maggiore discordanza con la malattia renale cronica avanzata (velocità di filtrazione glomerulare stimata <60).
Si è riscontrata una sostanziale discordanza tra laboratorio ed eA1C in un contesto reale. I medici devono essere consapevoli del fatto che l’HbA1c potrebbe non riflettere accuratamente il glucosio medio come precedentemente valutato.
Pubblicato in Diabetes Technology & Therapeutics il primo dicembre 2020