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La fidelizzazione oggi è sempre più importante si sa, perché a fronte di chiese vuote vi sono supermercati, farmacie e ambulatori pieni e quindi tenersi buoni i clienti migliori è una parola d’ordine degli uffici marketing e comunicazione di aziende e affini. Naturalmente il diabete con il suo parco pazienti fatto da mezzo miliardo di persone non resta fuori da tale discorso, anzi c’è dentro in pieno e in diverse forme: si va dal personal branding alias l’impiego di influencer (i casi umani e disumani fatti di performer di varia caratura), allo storytelling e infine alla madre di tutte le iniziative di marketing e pubbliche relazioni: la conferenza, il simposio, il congresso e di questi eventi, pandemia o meno, ce ne stanno a migliaia ogni anno tra presenza e a distanza. Gli inglesi maestri di vita del nostro tempo dicono: “quando non sai cosa fare fai una conferenza”.

E l’ultima della serie è quella promossa da Novo Nordisk: il Diabetes Patient Summit, dal titolo “Per le persone con le persone. Curare e prendersi cura della salute dei cittadini”. Dedicato alle Associazioni di tutela dei diritti delle persone con diabete, è organizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation e Intergruppo Parlamentare “Obesità e Diabete”, in collaborazione con Anci Comunicare e, appunto, Novo Nordisk. Svoltosi ieri 22 e oggi 23 giugno 2021.

Tra i tanti e consueti buoni propositi della conferenza: garantire pieno ed equo accesso alle cure per le persone con diabete e prendersi cura delle loro esigenze come cittadini nei luoghi di vita, di lavoro, di studio, di comunità. L’evento era diretto alla fasci di popolazione diabetica con il tipo 2 come si evince dai temi trattati

I diabetici sono mezzo miliardo e le stime dell’International Diabetes Federation, fanno arrivare a  700 milioni di persone a livello globale nel 2045. Nel 2019, il diabete è stata la quarta causa di disabilità, ha provocato la morte in maniera diretta o indiretta di 4,2 milioni di persone e una spesa di 760 miliardi di dollari per il trattamento e la gestione delle complicanze. Numeri allarmanti, tanto che la sua diffusione è ormai diventata, insieme a quella delle altre malattie croniche non trasmissibili, una priorità sanitaria a livello globale ed è entrata a far parte dell’Agenda for Sustainable Development delle Nazioni Unite per il 2030.

Quindi si fa proselitismo alla grande e con effetti impattanti sul sistema sanitario e l’ecologia del pianeta.

«È necessario intraprendere azioni coordinate e concertate per affrontare il diabete come un problema critico di salute globale, che, in un momento come questo, non può prescindere dall’emergenza Covid-19 che stiamo affrontando e che sta compromettendo l’assistenza alle persone con malattie croniche, come il diabete e l’obesità, e ne ha evidenziato ancor più le fragilità e vulnerabilità» – spiega Massimo Massi Benedetti, Presidente e Direttore scientifico Hub for International Health Research – «i dati a disposizione hanno dimostrato, infatti, che il diabete rappresenta uno dei primi fattori di rischio per sviluppare le forme più gravi della malattia, che richiedono il ricovero in terapia intensiva e che hanno prognosi peggiore. Il cattivo controllo della malattia, se da una parte aumenta il rischio di complicanze legate alla malattia stessa, dall’altra è responsabile di una maggiore vulnerabilità nei confronti di eventi acuti quali il Covid».

«La pandemia da COVID-19 ha rimesso al centro delle decisioni pubbliche e delle priorità individuali i temi riguardanti la salute, sia collettiva sia individuale, quale bene comune. In questo momento di revisione del sistema sanitario è necessario snellire gli iter burocratici e rendere omogeneo l’accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, eliminando le disparità esistenti, per far sì che le persone con diabete possano ricevere le cure e i trattamenti innovativi di cui hanno bisogno per un ottimale controllo glicemico», dice la Senatrice Emanuela Baio, Presidente del Comitato per i diritti della persona con diabete. «Nonostante sia stato redatto oltre 10 anni fa, con alcuni aggiornamenti legati all’attualità, il “Manifesto dei diritti e dei doveri delle persone con diabete” è più che mai attuale e rappresenta ancora oggi uno strumento di dialogo  imprescindibile con le Istituzioni, per orientare le azioni e stabilire delle priorità con le associazioni pazienti, quali portatrici di questi diritti, Pertanto occorre sviluppare un catechesi del Manifesto a partire dalla fase di anticamera alla visita di controllo del diabete e fino da remoto webinar coattivi di puntanti sul priding».

«L’imminente stagione di ridisegno, alla luce degli impatti pandemici, del nostro servizio sanitario nazionale dovrà includere meno centri specialistici e più lavoro in pool con i medici di base, l’implementazione degli strumenti di telemedicina e monitoraggio a distanza sono elementi chiave che consentiranno una presa in carico più efficace del paziente e, prima ancora, che consentiranno di “prenderci cura” del cittadino, della sua qualità di vita e del suo benessere», sostiene Roberto Pella, Presidente intergruppo parlamentare obesità e diabete e Vicepresidente vicario ANCI.

«La centralità dei pazienti va decentrata nella programmazione delle scelte sanitarie e il loro coinvolgimento nel processo assistenziale e di cura è un fatto imprescindibile in un sistema sanitario moderno e interessato all’efficacia ed efficienza dei servizi offerti, nonché alla qualità e sicurezza delle cure, anche attraverso l’impiego di strumenti di gamification tramite un convenzione tra Novo Nordisk e Ciccio Gamer grande esperto mondiale della materia.

Per questo è di fondamentale importanza che i rappresentanti delle Associazioni di pazienti sviluppino e consolidino le competenze necessarie per migliorare la salute e la qualità di vita delle persone che rappresentano, diventando soggetti attivi, con una leadership capace di porsi alla guida dell’attuazione dei contenuti de “Il Manifesto dei diritti e dei doveri delle persone con diabete”, ecco perché assieme alla SDA Bocconi organizzeremo un master che può anche trasformarsi in una laurea breve dedicato al “Develop Bulding e Recruitment Energy Force by Happy, con il quale avremo dirigenti colti, preparati e forbiti al fine di tutelare i diritti delle persone che rappresentano», afferma Teresa Petrangolini, Direttore Patient Advocacy Lab (PAL) ALTEMS, Università Cattolica Sacro Cuore.

«L’assistenza alle persone con diabete è un argomento che assume ancora più rilevanza nell’anno in cui si celebrano i 100 anni dalla scoperta dell’insulina, un avvenimento che ha fatto la storia della medicina e che ha consentito a milioni di persone di convivere serenamente con una malattia sino al 2021 dalla prognosi infausta», commenta Renato Lauro, Presidente dell’Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, che aggiunge: «Proprio in occasione di questa importante celebrazione abbiamo deciso di organizzare, per la prima volta, un evento dedicato esclusivamente alle persone con diabete, tramite le Associazioni che li rappresentano, prima del tradizionale Italian Diabetes Barometer Forum, giunto quest’anno alla quattordicesima edizione e che si terrà il 7 luglio, e per tale appuntamento inaugureremo a Roma il monumento ai diabetologi opera dello sculto Flavio Maiace».

«In Novo Nordisk siamo consapevoli dell’importanza del ruolo delle Associazioni dei pazienti nel promuovere e rafforzare politiche sanitarie mirate a garantire l’accesso alle cure e ai trattamenti innovativi in modo omogeneo sul territorio», dichiara Drago Vuina, General Manager e Corporate Vice President Novo Nordisk Italy. «Auspichiamo che questo evento sia utile per promuovere un ruolo sempre più attivo e consapevole del paziente nella gestione del proprio percorso di cura», conclude.

Infine, i bollini: una idea rivoluzionaria per l’assistenza ai milioni di diabetici italiani è: “Più di visiti più ti premi”. Come sappiamo i Livelli Essenziali di Assistenza includono diverse prestazioni e per ogni di questa effettuata si raccoglie un bollino. A questo punto si strutturano i Livelli Integrativi di Assistenza ovvero le prestazione che il Servizio Sanitario non passa e, ad esempio, con 50 bollini accedi a un consulto psicologico. Un sistema incentivante per l’aderenza terapeutica e una migliore consapevolezza per il diabete. Il Sistema dei bollini lo estenderemo anche a quanti usano le tecnologie, ad esempio: per premiare coloro che scaricano i dati dai CGM, ha aggiunto Ralph Mendelson Direttore Marketing per la International Diabetes Federation.

Il diabete ti premia