
Un gruppo internazionale di esperti spiega perché i fattori di stress ambientale possono causare infarto miocardico, ipertensione arteriosa, insufficienza cardiaca, aritmia e ictus
Le malattie non trasmissibili (NCD) sono fatali per oltre 38 milioni di persone ogni anno e sono quindi le principali contribuenti al carico globale di malattie che rappresentano il 70% della mortalità. La maggior parte di questi decessi è causata da malattie cardiovascolari (CVD). Il rischio di malattie non trasmissibili è fortemente associato all’esposizione a fattori di stress ambientale come gli inquinanti nell’aria, l’esposizione al rumore, la luce artificiale di notte e il cambiamento climatico, compresi gli estremi di caldo, le tempeste nel deserto e gli incendi. Oltre ai tradizionali fattori di rischio per CVD come diabete, ipertensione arteriosa, fumo, ipercolesterolemia e predisposizione genetica, vi è un numero crescente di prove che dimostrano che i fattori fisico-chimici nell’ambiente contribuiscono in modo significativo all’alto numero di NCD. Per di più, l’urbanizzazione è associata all’accumulo e all’intensificazione di questi fattori di stress. Questa recensione completa di esperti riassumerà l’epidemiologia e la fisiopatologia dei fattori di stress ambientale con particolare attenzione alle malattie non trasmissibili cardiovascolari. Discuteremo anche soluzioni e misure di mitigazione per ridurre l’impatto dei fattori di rischio ambientale con particolare attenzione alle malattie cardiovascolari.
L’autore principale Thomas Munzel commenta: “Tutti stanno attualmente subendo le conseguenze dei cambiamenti climatici come incendi, inondazioni e temperature più elevate in combinazione con l’inquinamento atmosferico e acustico. Si sa molto meno sulla capacità dei fattori di stress ambientale di causare effetti negativi sulla salute come malattie cardiovascolari come ictus e malattia coronarica e di indurre fattori di rischio CVD come diabete e ipertensione arteriosa. È fondamentale che le società di cardiologia come la Società Europea di Cardiologia, l’American Heart Association e l’American College of Cardiology riconoscano ad esempio l’inquinamento acustico e l’inquinamento atmosferico come fattori di rischio cardiovascolare. Sperimentiamo all’anno 8.8. Milioni di morti in eccesso a causa della dimensione del particolato 2,5 µm, quindi più morti rispetto al fattore di rischio riconosciuto fumo di tabacco. L’inquinamento atmosferico riduce anche l’aspettativa di vita (LE) di 2,9 anni, mentre il fumo riduce LE di 2,2 anni. Per quanto riguarda la fisiopatologia, lo stress ossidativo e l’infiammazione del sistema vascolare contribuiscono in modo importante al processo aterosclerotico”
Inoltre, l’urbanizzazione è associata all’accumulo e all’intensificazione di questi fattori di stress. Questa recensione completa di esperti riassume l’epidemiologia e la fisiopatologia dei fattori di stress ambientale con particolare attenzione alle malattie non trasmissibili cardiovascolari. La revisione discute anche soluzioni e misure di mitigazione per ridurre l’impatto dei fattori di rischio ambientale con particolare attenzione alle malattie cardiovascolari.