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E dopo che la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato l’iniezione di Tzield (teplizumab-mzwv) per ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 1 in stadio 3 negli adulti e nei pazienti pediatrici di 8 anni e anziani che attualmente hanno il diabete di tipo 1 in stadio 2 che succede?

Succede che l’autorità regolatorie, l’EMA – Agenzia europea per i medicinali ovvero l’agenzia dell’Unione europea per la valutazione dei medicinali che ha sede ad Amsterdam, ha in agenda la prossima settimana il via libera del Tzield anche nel vecchio continente, quindi spetterà, di conseguenza, alle agenzie nazionali ratificare il provvedimento e relativi protocolli clinici di messa in essere nei rispettivi paesi, costi ed altro, per poi venire in ultima istanza recepiti nelle varie regioni sentito il parere della commissione medica regionale per la patologia diabetica.

Il percorso clinico per il Tzield , oltre ad essere delimitato sui pazienti individuati in premessa, verrà determinato dai medici specialisti competenti in ambito ospedaliero con specifico piano terapeutico individuale.

Seguiranno aggiornamenti…