Business: Brioni conferma il suo rimbalzo e percorso di crescita
Il marchio di abbigliamento maschile di lusso Brioni ha confermato la sua ripresa. Il marchio deve il suo successo a una profonda riorganizzazione ea un importante lavoro di immagine con un nuovo concept di boutique, che sta riscuotendo grande successo, come dimostra la recente riapertura del suo negozio di Milano.

Per la Milano Design Week 2023, Brioni ha presentato il suo flagship store recentemente rinnovato in Via del Gesù. Si evidenzia la storica manifattura MITA (Manifattura italiana tappeti artistici), con la quale Brioni ha collaborato per rieditare una selezione di tappeti e arazzi realizzati da questa bottega genovese a metà del Novecento.
L’arredamento delle nuove boutique della griffe include elementi tessili, insieme a vari mobili dagli anni ’30 agli anni ’80, creati da grandi designer come Gio Ponti, Carlo e Tobia Scarpa o Luigi Caccia Dominioni. Le boutique sono state progettate per assomigliare all’appartamento di un appassionato collezionista con elementi di design italiano ovunque.
“Il nuovo layout fa sentire i nostri clienti a casa e il nuovo concept ha incrementato le vendite con incrementi a due cifre in ogni negozio rinnovato”, afferma il CEO Mehdi Benabadji, subentrato nel 2020. “Il marchio sta andando molto bene dal 2021 con una crescita costante a livelli davvero alti. Ora beneficia di un’immagine molto più coerente, con le collezioni, la comunicazione e i negozi tutti collegati tra loro”.
Parallelamente ai restyling dei negozi, è stata ridefinita l’offerta del brand, sempre incentrata sull’abbigliamento formale, che rimane il core business di Brioni, lo styling è stato ripreso nel settembre 2018 dal designer austriaco Norbert Stumpfl. “Abbiamo pensato e rielaborato l’abbigliamento formale in chiave più rilassata, sia nelle proporzioni che nel modo di vestire, con costruzioni più leggere. Abbiamo introdotto alcuni pezzi sportivi nella gamma del prêt-à-porter informale, ma senza ampliarla troppo. Soprattutto, il focus è stato sugli accessori di pelletteria e sulle scarpe”, afferma l’amministratore delegato.
L’azienda, che in passato soffriva di sovraccapacità rispetto alla domanda, ha rivisto la propria logica produttiva “per renderla più efficiente, senza intaccare il know-how”. Infatti, pur avendo ridotto negli anni il numero dei suoi artigiani, ha mantenuto i suoi tre siti produttivi in ??Abruzzo, in particolare a Penne, dove da sempre hanno sede le sue famose sartorie. Ora impiega 750 persone lì. L’azienda ha anche un’unità di produzione di camicie a Curno, in Lombardia, che impiega 50 persone. In totale, l’azienda ha 1.300 dipendenti.
Nei prossimi mesi sono previste diverse nuove aperture di negozi, in particolare a Dallas negli Stati Uniti, a Kyoto in Giappone e in Cina. Il brand sta inoltre esplorando la possibilità di affermarsi in Messico e Dubai, mentre da luglio rileverà la sua rete di cinque negozi in Corea del Sud. Attualmente è distribuito attraverso 35 punti vendita gestiti direttamente, nonché attraverso negozi in franchising e rivenditori, comprese le principali catene di grandi magazzini internazionali.
Brioni è interamente di proprietà di Kering

Brioni boutique appena rinnovata a Milano in Via Gesu