Introduzione

Il conflitto armato nella regione del Tigray, Etiopia, scoppiato nel novembre 2020 e protrattosi fino a novembre 2022, ha avuto conseguenze devastanti su vari settori della vita quotidiana, ma uno degli ambiti più colpiti è stato senza dubbio il sistema sanitario. Il Tigray, già fragile dal punto di vista delle infrastrutture sanitarie, ha visto un vero e proprio collasso durante la guerra, soprattutto nella cura delle malattie croniche come il diabete mellito di tipo 1, una delle condizioni più comuni tra i bambini.

Il diabete di tipo 1 richiede una gestione costante, fatta di iniezioni di insulina, monitoraggio regolare del glucosio e una dieta appropriata. Tuttavia, in uno scenario di conflitto, l’accesso a queste cure è stato gravemente compromesso. Questo articolo esamina i risultati di uno studio condotto presso l’Ayder Comprehensive Specialized Hospital di Mekelle, che ha analizzato l’effetto della guerra e dell’assedio sui bambini ricoverati con diabete di tipo 1.


Il contesto: guerra e assedio nel Tigray

Il conflitto in Tigray ha avuto un impatto devastante non solo sulla popolazione civile, ma anche sul già fragile sistema sanitario della regione. L’assedio prolungato ha impedito l’accesso a forniture essenziali, compresi medicinali salvavita come l’insulina. Questo ha creato una situazione critica per i bambini affetti da diabete di tipo 1, che sono tra i pazienti più vulnerabili durante le crisi umanitarie.

Prima della guerra, i bambini con diabete di tipo 1 potevano ricevere cure relativamente adeguate, anche se limitate, presso strutture specializzate come l’Ospedale Ayder di Mekelle. Tuttavia, con l’inizio del conflitto e l’isolamento della regione, le condizioni sono drasticamente peggiorate.


Lo studio: l’impatto della guerra sui bambini con diabete

Uno studio trasversale retrospettivo condotto presso l’Ospedale Ayder ha confrontato i dati di ricovero di bambini con diabete di tipo 1 prima e durante la guerra. Il periodo prebellico, da settembre 2019 ad agosto 2020, è stato confrontato con il periodo di guerra e assedio, da settembre 2021 ad agosto 2022. I risultati sono allarmanti e dimostrano come il conflitto abbia aumentato il numero di ricoveri e le complicazioni associate.

Nel periodo prebellico, i bambini ricoverati per diabete erano 56, mentre durante la guerra il numero è salito a 87. Di questi, una percentuale significativamente più alta è stata ricoverata per chetoacidosi diabetica (DKA), una complicanza potenzialmente letale, che è passata dal 75% nel periodo prebellico al 90% durante la guerra. Questo aumento è attribuibile a diversi fattori, tra cui malnutrizione, infezioni, mancanza di accesso alle strutture sanitarie e l’esaurimento dei medicinali.


Complicazioni e mortalità: una situazione critica

Lo studio ha evidenziato un cambiamento nei fattori scatenanti la DKA durante la guerra. Mentre prima del conflitto le infezioni rappresentavano il fattore principale, durante il periodo bellico le cause principali sono state malnutrizione (47%) e infezioni (46%), seguite dalla mancanza di accesso alle cure (31%) e dall’esaurimento dei farmaci (24%).

Le complicazioni associate alla DKA, come insufficienza renale, edema cerebrale e shock, sono diventate più comuni durante la guerra. Il tasso di mortalità, che era pari a zero nel periodo prebellico, è salito al 9% durante il conflitto. Questi decessi sono strettamente correlati alla gravità della DKA, al grado di ipokaliemia (basso livello di potassio nel sangue), alla presenza di complicazioni e al fatto che i pazienti siano stati ricoverati durante il conflitto.


La lotta per l’insulina: una crisi umanitaria

L’insulina è un farmaco essenziale per la sopravvivenza dei pazienti con diabete di tipo 1, e la sua mancanza rappresenta una delle principali sfide durante la guerra. Durante il conflitto, l’accesso all’insulina è stato spesso impossibile, costringendo i pazienti e le loro famiglie a cercare soluzioni disperate. L’interruzione della fornitura di insulina ha portato a un aumento significativo dei casi di DKA, una condizione che può essere evitata con una gestione adeguata della glicemia.

Lo studio sottolinea come la carenza di insulina durante il conflitto abbia avuto conseguenze disastrose per i bambini con diabete di tipo 1, che richiedono iniezioni giornaliere per mantenere il controllo della glicemia. La mancanza di questo farmaco essenziale, unita alle difficoltà di accesso alle cure e alla malnutrizione, ha creato una tempesta perfetta per l’aumento delle complicazioni e dei decessi.


Conclusione: l’urgenza di proteggere i pazienti vulnerabili

Lo studio condotto presso l’Ospedale Ayder di Mekelle evidenzia l’impatto devastante della guerra sui bambini con diabete di tipo 1. Durante il conflitto, la mancanza di accesso alle cure, la carenza di insulina e l’aumento della malnutrizione hanno portato a un aumento delle complicazioni e della mortalità.

Questi risultati sollevano una questione critica: come possiamo proteggere i pazienti vulnerabili, come i bambini con diabete di tipo 1, durante i conflitti armati? È essenziale che la comunità internazionale riconosca l’importanza di garantire l’accesso alle cure anche durante le crisi umanitarie. L’insulina non può essere un lusso riservato a periodi di pace; deve essere disponibile in ogni momento, soprattutto quando le condizioni sono più difficili.

L’attenzione globale deve essere rivolta verso la creazione di reti di distribuzione di medicinali essenziali che possano operare anche in situazioni di guerra. Il diritto alla salute non può essere sospeso durante un conflitto, e i pazienti con malattie croniche, come il diabete di tipo 1, devono essere protetti a ogni costo.

Per Saperne di Più: Scientific Reports 23 ottobre 2024