Ettore Masenti: un secolo di eccellenza nella chirurgia torinese ricordato dall’Accademia di Medicina

Il prossimo 15 novembre, l’Accademia di Medicina di Torino celebrerà un evento speciale dedicato alla figura del professor Ettore Masenti, insigne chirurgo torinese, nel centesimo anniversario della sua nascita e a ventotto anni dalla sua scomparsa. L’incontro avrà luogo alle ore 21 e vedrà la partecipazione di alcuni dei suoi più illustri allievi, che ricorderanno il grande impatto di Masenti sulla medicina e sulla chirurgia torinese.

Interverranno personalità di spicco della chirurgia italiana, tra cui Marcello Garavoglia, già Direttore della Clinica Chirurgica di Novara; Pierroberto Mioli, già Direttore di Chirurgia d’Urgenza presso la Città della Salute e della Scienza di Torino; Carlo Maria Fronticelli, già Dirigente Medico presso la stessa struttura; Alessandro Bargoni, Professore di Storia della Medicina e socio dell’Accademia di Medicina; Felice Borghi, Direttore della Chirurgia Oncologica dell’Istituto di Candiolo IRCCS; e Sergio Gentilli, Direttore della Clinica Chirurgica di Novara. Ciascuno di questi professionisti, avendo lavorato fianco a fianco con Masenti o avendo ricevuto la sua guida, offrirà un tributo personale, delineando l’influenza duratura che il professor Masenti ha avuto sulla loro formazione e carriera.

Il percorso di un pioniere della chirurgia

Ettore Masenti, nato a Torino nel 1924, ha dedicato la sua vita alla medicina e alla chirurgia, diventando uno dei più rispettati chirurghi del panorama italiano. Formatosi sotto la guida del professor Biancalana, Masenti iniziò la sua carriera come aiuto responsabile del Centro Toraco-Polmonare, specializzandosi in chirurgia toracica e polmonare, campi che all’epoca rappresentavano frontiere innovative della medicina.

La svolta decisiva per la sua carriera giunse nel 1975, quando ottenne l’incarico alla cattedra di Anatomia Chirurgica presso l’ospedale San Vito. Fu qui che, insieme al collega Luigi Ferrara, realizzò un’ambiziosa visione: la gestione autonoma di una struttura universitaria, un obiettivo confermato nel 1985 con la creazione della Cattedra di Patologia Chirurgica alle Molinette, uno degli ospedali più prestigiosi d’Italia. In quegli anni, Masenti non solo formò intere generazioni di chirurghi, ma gettò le basi per innovazioni che sarebbero diventate centrali nella chirurgia moderna.

Innovazione e didattica: le eredità del professor Masenti

Il contributo del professor Masenti alla medicina va ben oltre la sua eccellente pratica chirurgica. Durante la sua lunga carriera, egli introdusse tecnologie e tecniche all’avanguardia, molte delle quali pionieristiche per l’epoca. Fu uno dei primi a promuovere l’uso dell’endoscopia e della manometria digestiva, tecniche che rivoluzionarono l’approccio chirurgico ai disturbi dell’apparato digerente. Allo stesso modo, Masenti fu un precursore nell’impiego della microchirurgia, una tecnica che permise interventi sempre più precisi e meno invasivi. Sotto la sua guida, la chirurgia sperimentale divenne un elemento fondamentale per esplorare nuove frontiere della medicina, come l’embriologia chirurgica e le sperimentazioni tecnologiche.

Tuttavia, ciò che più ha segnato la sua carriera è stata la capacità di formare medici e chirurghi attraverso una scuola di pensiero che univa rigore scientifico e umanità. Masenti, infatti, era noto per essere estremamente rigoroso sia nel lavoro sia nei rapporti umani, ma anche equilibrato nei giudizi e negli atteggiamenti. Questo suo tratto caratteristico ha lasciato un’impronta indelebile su coloro che hanno avuto l’opportunità di lavorare con lui.

La scuola di chirurgia di Masenti: una guida ispiratrice

Il professor Masenti non era solo un eccellente chirurgo, ma anche un maestro capace di trasmettere conoscenze con un approccio collaborativo e non autoritario. I suoi allievi lo descrivono come un uomo di poche parole, ma di grande saggezza, capace di ispirare fiducia e rispetto. Nonostante la sua apparente riservatezza, Masenti sapeva come costruire rapporti profondi con i colleghi e gli studenti, creando un ambiente in cui la condivisione delle conoscenze era centrale.

L’obiettivo della sua Scuola era quello di perseguire il progresso della chirurgia e della cultura medica in generale, un compito che riuscì a realizzare non solo grazie al suo talento chirurgico, ma anche attraverso la sua visione strategica dell’organizzazione sanitaria. Il suo stile di direzione non era autoritario, ma piuttosto fondato sulla collaborazione e sul confronto continuo, qualità che i suoi allievi ancora oggi ricordano con grande stima.

Una vita oltre la sala operatoria

Al di fuori della sala operatoria, Masenti era un uomo con interessi che andavano oltre la medicina. La sua passione per la Juventus, che condivideva con molti colleghi, e i momenti conviviali passati con amici e familiari lo resero una persona capace di trovare equilibrio tra lavoro e vita privata. Questi momenti di leggerezza e relax gli consentivano di mantenere una prospettiva bilanciata, una qualità essenziale per un professionista impegnato in un campo così stressante come la chirurgia.

Un’eredità che continua

Oggi, a distanza di ventotto anni dalla sua scomparsa, il contributo di Ettore Masenti alla chirurgia e alla medicina è ancora profondamente sentito. Le generazioni di chirurghi che ha formato continuano a portare avanti il suo lavoro, applicando i principi e le tecniche che Masenti ha introdotto. La commemorazione organizzata dall’Accademia di Medicina di Torino sarà un’occasione non solo per ricordare i traguardi del professore, ma anche per celebrare l’eredità di un uomo che ha dedicato la sua vita al progresso della medicina e al benessere dei pazienti.

In conclusione, il ricordo del professor Ettore Masenti continua a ispirare medici e chirurghi, lasciando un segno indelebile nella storia della chirurgia torinese e italiana. Il suo impegno per l’innovazione e l’umanità nel campo medico rimane un modello di eccellenza per le generazioni future.


Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.

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