L’aumento dei casi di diabete evidenzia le criticità dei sistemi sanitari europei: accesso inadeguato alla diagnosi precoce, disuguaglianze nei trattamenti e necessità di piani d’azione condivisi a livello UE.
Diabete in Europa: un’emergenza inarrestabile
Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha visto un drammatico aumento dei casi di diabete, con circa un cittadino su dieci affetto dalla malattia e un terzo dei casi ancora non diagnosticato. Una recente analisi dell’IDF Europe ha rivelato che i sistemi sanitari europei stanno faticando a rispondere a questa emergenza, esponendo milioni di persone a rischi di complicazioni evitabili.
L’importanza della diagnosi precoce e del monitoraggio
Il professor Tadej Battelino, presidente eletto dell’IDF Europa, durante un recente dibattito al Parlamento europeo, ha sottolineato come strumenti di diagnosi precoce, come il monitoraggio continuo del glucosio (CGM), possano trasformare la gestione del diabete. Questi strumenti aiutano a identificare i picchi di glucosio pericolosi, permettendo ai pazienti di regolare il proprio trattamento in tempo reale. Inoltre, farmaci innovativi come gli agonisti del recettore GLP-1 stanno dimostrando di ridurre significativamente i rischi cardiovascolari e altre complicanze, contribuendo a migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Disuguaglianze tra Stati membri nella gestione del diabete
Peter Agius, eurodeputato maltese, ha evidenziato le significative differenze tra gli Stati membri dell’UE nella gestione del diabete. Paesi come la Finlandia hanno implementato modelli di prevenzione e screening molto efficaci, mentre altri mancano di strutture di base come registri del diabete e piani nazionali. Questo squilibrio si riflette in una disparità di accesso alle cure per i pazienti europei, con alcune nazioni che offrono rimborsi per le cure e altre no.
La mancanza di piani nazionali e registri coordinati
Secondo l’IDF Europe, solo 15 dei 27 Stati membri dell’UE hanno un piano nazionale per il diabete, mentre Paesi come Bulgaria, Francia e Svezia non hanno ancora adottato una strategia completa. L’assenza di dati uniformi impedisce di comprendere la portata della crisi, ostacolando la formulazione di risposte adeguate e il monitoraggio dell’efficacia delle misure implementate.
Il divario tecnologico nell’accesso al monitoraggio avanzato
Mentre siringhe e glucometri sono accessibili in tutta Europa, i sistemi di monitoraggio continuo del glucosio rimangono riservati a pochi, creando un’ulteriore barriera nell’accesso a cure moderne e mirate. Il Dr. Francesc Xavier Cos, medico di medicina generale, ha dichiarato che l’Europa è ricca di innovazioni, ma riluttante a integrarle nei sistemi sanitari. Questo atteggiamento non fa che aggravare la crisi del diabete, rendendo insostenibile l’attuale sistema di cura.
Incoerenza negli screening per le complicazioni
Oltre alla diagnosi precoce del diabete, è fondamentale monitorare le complicazioni a lungo termine come le patologie cardiovascolari, renali e oculari. Tuttavia, solo la metà dei paesi dell’UE offre screening regolari per le complicanze del diabete. In aree rurali e sottoservite, l’accesso a questi servizi essenziali è ancora più limitato, lasciando molti pazienti esposti a complicazioni evitabili.
Il modello di prevenzione FINDRISC: un esempio da seguire
Alcuni Paesi dell’UE hanno adottato efficaci modelli di prevenzione. Il punteggio FINDRISC, sviluppato in Finlandia, consente di valutare il rischio individuale di sviluppare il diabete e promuove misure preventive. Grazie a questo approccio, la Finlandia ha ridotto drasticamente i tassi di malattie cardiovascolari, dimostrando il valore della diagnosi precoce e della gestione efficace del diabete.
Appello per un’azione coordinata a livello UE
La risoluzione adottata dal Parlamento europeo nel 2022 richiede un intervento deciso. Agius ha sottolineato la necessità di una collaborazione tra gli Stati membri, sfruttando i fondi del Quadro finanziario pluriennale europeo per sviluppare e rafforzare piani nazionali di prevenzione e cura. L’obiettivo è garantire che ogni paziente europeo abbia accesso a trattamenti innovativi e alla diagnosi precoce.
Le proposte dell’IDF Europe per costruire sistemi sanitari resilienti
IDF Europe propone un piano per migliorare l’accesso alla prevenzione e alla cura del diabete in tutti gli Stati membri, basato su alcuni pilastri essenziali:
- Ambienti di supporto per la salute: promuovere politiche che incentivino stili di vita sani, come la riduzione del consumo di zuccheri e la promozione dell’attività fisica.
- Ampliamento degli screening: implementare programmi di screening regolari per le complicazioni legate al diabete, accessibili a tutte le fasce di popolazione.
- Accesso ai farmaci innovativi: garantire che i farmaci più efficaci siano disponibili in tutti i paesi, a costi accessibili.
- Sviluppo di piani e registri nazionali: l’assenza di dati coordinati impedisce la pianificazione efficace e il monitoraggio dell’impatto delle misure adottate.
Conclusioni
La gestione del diabete in Europa richiede un approccio integrato e collaborativo che superi le differenze nazionali. Per affrontare efficacemente questa emergenza, è essenziale che ogni Stato membro riconosca l’urgenza del problema e adotti misure immediate per garantire una diagnosi precoce, trattamenti equi e accesso alle tecnologie avanzate. L’azione coordinata e il rafforzamento della consapevolezza pubblica sono passi cruciali per affrontare una delle sfide sanitarie più pressanti dell’Europa.