Un’analisi della prima esperienza di televisita per pazienti ambulatoriali con diabete mellito di tipo 1, tra vantaggi, sfide e potenziali sviluppi futuri.

Introduzione
Durante la pandemia di COVID-19, la telemedicina ha avuto l’opportunità di dimostrare il proprio potenziale nel contesto sanitario italiano. Inizialmente vista con scetticismo, si è rivelata un’opzione indispensabile per continuare a fornire assistenza durante i periodi di lockdown e restrizioni. L’Azienda USL di Modena ha risposto prontamente alla sfida, implementando un servizio di televisita per pazienti ambulatoriali affetti da diabete mellito di tipo 1. Questo articolo analizza i dati del primo anno di attività, da maggio 2023 ad aprile 2024, evidenziando punti di forza e criticità.

Premessa: L’evoluzione della telemedicina in Italia
Negli ultimi anni, la telemedicina ha acquisito maggiore rilevanza all’interno del sistema sanitario italiano, in particolare durante la pandemia di COVID-19, quando le visite in presenza sono state spesso limitate o addirittura sospese. Ciò ha portato ad un’accelerazione nella digitalizzazione dei servizi sanitari. In Emilia-Romagna, la Regione ha stilato linee guida precise per promuovere l’utilizzo della telemedicina, fornendo indicazioni su come gestire al meglio la transizione verso modelli di cura a distanza. L’Azienda USL di Modena è stata una delle prime a cogliere questa opportunità, attivando un progetto di televisita dedicato ai pazienti diabetici ambulatoriali.

Il progetto di telemedicina: Obiettivi e metodologia
Il progetto di telemedicina dell’Azienda USL di Modena si è concentrato principalmente sulla televisita per pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1. Questo approccio è stato scelto per facilitare il monitoraggio regolare dei pazienti senza la necessità di visite in presenza, riducendo il rischio di contagi e garantendo comunque una gestione accurata della patologia. Prima di avviare il servizio, è stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare, incaricato di gestire tutti gli aspetti clinici, organizzativi e tecnologici.

L’avvio del progetto ha richiesto una serie di attività preliminari, tra cui:

  • Selezione della specialità clinica e dei criteri di inclusione dei pazienti;
  • Implementazione dei sistemi informatici e gestione del rischio clinico;
  • Formazione del personale sanitario coinvolto nel progetto;
  • Preparazione e distribuzione del materiale informativo per i pazienti.

I risultati del primo anno di attività
Nel primo anno di attività sperimentale (maggio 2023-aprile 2024), sono stati arruolati nel progetto 72 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1, con l’erogazione di 103 televisite. Il gruppo di pazienti coinvolti presentava una preponderanza di donne (67%) e le fasce di età più rappresentate erano quelle tra i 30-39 anni (26%) e i 40-49 anni (21%).

Tra gli specialisti del Servizio di Diabetologia coinvolti nel progetto, 9 su 19 hanno partecipato attivamente all’iniziativa, in prevalenza giovani donne. Sebbene il numero di televisite non sia stato particolarmente elevato, l’interesse degli specialisti è stato notevole, con molti che hanno proposto di estendere il servizio ad altre discipline e sviluppare progetti innovativi.

Sfide e criticità riscontrate
Nonostante i risultati promettenti, il progetto ha evidenziato alcune criticità che necessitano di attenzione per garantire una crescita sostenibile del servizio. Le principali problematiche identificate sono state:

  • Aderenza dei pazienti: Molti pazienti hanno mostrato incertezza e scarsa aderenza alla nuova modalità di visita a distanza. Alcuni hanno continuato a riprogrammare più volte gli appuntamenti, dimostrando una mancanza di familiarità o fiducia verso la telemedicina.
  • Partecipazione disomogenea degli specialisti: Sebbene la metà degli specialisti del servizio di diabetologia abbia partecipato all’iniziativa, la distribuzione del carico di lavoro non è stata uniforme, e vi è stata una diffusione disomogenea del servizio sul territorio.
  • Difficoltà informatiche: Alcuni professionisti hanno segnalato problematiche tecniche legate ai sistemi informatici utilizzati per gestire le televisite. Questi ostacoli hanno rallentato l’efficacia del servizio e richiedono ulteriori interventi di supporto IT.

Le prospettive future
Nonostante le sfide, i risultati ottenuti durante il primo anno hanno stimolato l’interesse di diversi specialisti nel proporre nuovi servizi di telemedicina. Tra le proposte future figurano l’estensione del monitoraggio del diabete alle donne in gravidanza con diabete gestazionale e lo sviluppo di servizi di televisita per altre specialità mediche, tra cui endocrinologia, neurologia, ematologia e gastroenterologia.

Il prossimo passo sarà dunque l’ampliamento del progetto, accompagnato da un miglioramento dei sistemi informatici e da una maggiore sensibilizzazione di pazienti e professionisti sull’importanza della telemedicina. L’obiettivo è quello di creare una rete di servizi a distanza sempre più integrata e capillare, capace di rispondere alle esigenze dei pazienti e di alleggerire il carico sulle strutture sanitarie.

Conclusioni
L’esperienza dell’Azienda USL di Modena nella telemedicina per pazienti con diabete mellito di tipo 1 rappresenta un passo importante verso l’integrazione della medicina digitale nel sistema sanitario pubblico. Sebbene l’implementazione di un servizio di televisita presenti sfide complesse, un’analisi attenta delle problematiche riscontrate durante la fase iniziale può fornire indicazioni preziose per prevenire il fallimento di progetti futuri. È essenziale agire su due fronti: promuovere la telemedicina sia tra i pazienti che tra gli operatori sanitari e risolvere le problematiche IT per garantire la massima efficacia del servizio.

In conclusione, la telemedicina ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui viene gestita l’assistenza sanitaria in Italia, ma richiede un approccio coordinato e un investimento continuo in risorse e formazione. L’esperienza di Modena può fungere da modello per altre realtà sanitarie, aprendo la strada a una sanità più accessibile e innovativa.


Questo articolo offre un’analisi completa e approfondita del progetto di telemedicina dell’Azienda USL di Modena, basandosi su dati reali e fornendo spunti utili per il miglioramento futuro.

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