Un nuovo e affascinante studio pubblicato sulla rivista Social Science and Medicine ha portato alla luce un aspetto sorprendente dell’invecchiamento biologico: l’istruzione dei nostri nonni può influenzare l’età “reale” delle generazioni successive. In particolare, i nipoti di nonni laureati sembrano invecchiare biologicamente più lentamente rispetto a quelli i cui nonni non hanno frequentato il college.

Lo studio, condotto da un team di ricercatori della Drexel University in collaborazione con colleghi della University of California e della University of North Carolina, ha esaminato dati di tre generazioni, includendo l’istruzione di genitori e nonni e le condizioni di salute di genitori e figli. I risultati hanno mostrato una correlazione statisticamente significativa tra il livello di istruzione dei nonni e l’invecchiamento epigenetico dei nipoti, misurato attraverso orologi dell’invecchiamento basati sull’epigenetica.

Questi orologi, strumenti avanzati che esaminano la metilazione del DNA per predire l’età di un individuo in base al suo profilo di salute cellulare, hanno rivelato che i nipoti di nonni con un’istruzione superiore hanno un’età biologica più giovane rispetto alla loro età cronologica. Questa scoperta è cruciale, poiché suggerisce che i vantaggi socioeconomici non si limitano a influenzare direttamente i figli, ma si estendono anche ai nipoti, attraverso complessi meccanismi epigenetici.

Agus Surachman, PhD, professore associato presso la Dornsife School of Public Health e autore principale dello studio, ha commentato: “La nostra ricerca fornisce solide prove che non solo i fattori socioeconomici dei genitori influenzano la salute dei loro figli, ma tale influenza risale anche a una generazione in più”.

La ricerca si aggiunge a un crescente corpo di studi che esplorano come le esperienze traumatiche e i fattori sociali possano influenzare la salute a livello generazionale. In particolare, è stato dimostrato che esperienze estreme come l’Olocausto o il genocidio dei Tutsi hanno avuto effetti epigenetici significativi sui sopravvissuti e sui loro discendenti. Tuttavia, questo studio si distingue per aver esaminato una popolazione generale e un indice comune di esposizione allo stress sociale: il livello di istruzione.

Il team ha anche analizzato se la salute materna potesse spiegare parte della trasmissione intergenerazionale dell’invecchiamento epigenetico. I risultati hanno mostrato che la salute della madre spiegava solo in parte il legame tra l’istruzione dei nonni e l’età biologica dei nipoti, suggerendo che altri fattori ancora sconosciuti potrebbero essere in gioco.

Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per la salute pubblica e la pianificazione delle politiche educative. “Vorrei vedere più risorse investite nell’istruzione e nella salute, fattori che plasmano la salute della prole prima ancora che nasciamo”, ha aggiunto Surachman.

In un contesto in cui si tende spesso a dare la colpa alla responsabilità individuale per la cattiva salute, questo studio mette in luce la complessità delle influenze intergenerazionali, suggerendo che alcuni fattori, come l’epigenetica ereditaria, sono semplicemente fuori dal nostro controllo. Spero che questi risultati ci incoraggino a essere più compassionevoli con noi stessi e con le nostre comunità, riconoscendo che la salute è il risultato di molteplici fattori che attraversano le generazioni.

Questo studio rappresenta solo l’inizio di una nuova comprensione dell’invecchiamento e della salute intergenerazionale. Con ulteriori ricerche, potremmo essere in grado di sviluppare strategie più efficaci per migliorare la salute delle future generazioni, partendo proprio dall’istruzione e dalle condizioni di vita dei nostri predecessori.

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