Una serata scientifica dell’Accademia di Medicina di Torino esplora i doppi agonisti recettoriali GLP-1/GIP, protagonisti della nuova frontiera terapeutica nel trattamento delle malattie metaboliche.

C’è una data da segnare sul calendario per chi si interessa di medicina, alimentazione e scienza dell’innovazione terapeutica: martedì 6 maggio alle ore 21, presso l’Accademia di Medicina di Torino, in via Po 18, andrà in scena una seduta scientifica che promette di gettare luce su una delle frontiere più affascinanti e promettenti nel trattamento di obesità e diabete di tipo 2. Il titolo dell’evento è tanto tecnico quanto ricco di significato: “Incretino-mimetici: i doppi agonisti recettoriali nell’obesità e nel diabete”.

Per chi non potrà essere presente fisicamente, nessun problema: la serata sarà trasmessa anche in diretta webinar, con link disponibile sul sito ufficiale dell’Accademia di Medicina (www.accademiadimedicina.unito.it), dove verrà poi resa disponibile anche la registrazione integrale dell’incontro.

A introdurre i lavori sarà Paolo Cavallo Perin, Professore di Medicina Interna all’Università di Torino, volto noto e stimato della comunità medico-scientifica, nonché socio attivo dell’Accademia. Ma sarà l’intervento del professor Fabio Broglio, Associato in Endocrinologia, Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Scienze degli Alimenti e della Nutrizione Umana dell’Università di Torino, a entrare nel cuore della materia.

Paolo Cavallo Perin

La promessa dei doppi agonisti incretinici

Ma cosa sono questi incretino-mimetici di cui si parla con entusiasmo crescente nelle pubblicazioni scientifiche internazionali?

Si tratta di farmaci che mimano l’azione degli incretini, ormoni intestinali che giocano un ruolo chiave nella regolazione della glicemia e nel metabolismo energetico. I nuovi doppi agonisti recettoriali, in particolare quelli che agiscono su GLP-1 (glucagon-like peptide-1) e GIP (gastric inhibitory polypeptide), rappresentano una vera svolta terapeutica. Non un semplice aggiustamento della glicemia: questi farmaci favoriscono una perdita di peso significativa, aumentano il senso di sazietà, migliorano i parametri metabolici e, soprattutto, ridimensionano il rischio cardiovascolare nei pazienti affetti da diabete tipo 2 e obesità.

Un tempo ritenute condizioni croniche da “tenere a bada”, obesità e diabete vengono oggi affrontate con una nuova filosofia: quella della remissione, della trasformazione profonda del quadro clinico e della prevenzione attiva delle comorbidità.

professor Fabio Broglio

L’approccio integrato: più che controllo, cambiamento

Questi farmaci, infatti, non agiscono in maniera isolata, ma lavorano su più fronti: regolano l’appetito a livello centrale, modulano la secrezione insulinica, rallentano lo svuotamento gastrico, migliorano il profilo lipidico. Il risultato è una sinfonia biochimica armonizzata, che porta il corpo a ritrovare un equilibrio più sano e sostenibile nel tempo.

E in tutto questo, la ricerca italiana è in prima linea. Lo dimostra la presenza del professor Broglio, uno dei principali divulgatori e clinici impegnati nello studio delle nuove molecole incretiniche. La sua attività scientifica si muove con grazia tra laboratori, ospedali e aule universitarie, contribuendo a formare una nuova generazione di medici capaci di abbracciare una medicina più predittiva, personalizzata e preventiva.

Un’occasione per la cittadinanza e per i professionisti

L’evento del 6 maggio non è destinato solo agli addetti ai lavori. È un’occasione aperta anche a pazienti, caregiver, studenti, curiosi della buona divulgazione medica. In un tempo in cui l’obesità è in aumento in tutte le fasce di età e il diabete rappresenta ancora una delle prime cause di morbilità nel mondo, sapere che esistono strumenti nuovi, concreti, accessibili, è una notizia che merita attenzione e diffusione.

Non si tratta di “pillole magiche”, né di soluzioni miracolistiche. Ma di scelte terapeutiche consapevoli, nate dalla ricerca e rese disponibili grazie a un dialogo continuo tra scienza, clinica e comunità.

Una seduta, mille prospettive

Che tu sia un medico, un nutrizionista, un paziente o semplicemente una persona curiosa di comprendere meglio cosa sta accadendo nel mondo della salute metabolica, la seduta scientifica del 6 maggio è una porta aperta sul futuro.

In un’epoca in cui spesso le terapie sembrano rincorrere i sintomi senza risolvere le cause, gli incretino-mimetici si propongono come strumenti per riscrivere la storia clinica di milioni di persone. E farlo con garbo scientifico, rigore accademico e una visione olistica dell’essere umano.

Dalla cattedra torinese al cuore delle famiglie italiane, il messaggio è chiaro: la scienza, quando è ben raccontata, è medicina anche per la mente.


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