Un ampio studio svedese dimostra che, negli anni successivi alla diagnosi di diabete di tipo 1 in un bambino, il reddito familiare diminuisce, con un impatto molto più marcato sulle madri, soprattutto se la diagnosi avviene in età prescolare.
Quando il diabete di tipo 1 pesa sul portafoglio di mamma e papà
Il diabete di tipo 1 non è solo una diagnosi che cambia la vita di un bambino, ma anche un fattore che può incidere in modo duraturo sulle finanze della famiglia. Un nuovo studio condotto dall’Università di Uppsala e pubblicato su Diabetologia, la rivista dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (EASD), ha evidenziato che i genitori di bambini con diabete di tipo 1 vedono diminuire il loro reddito negli anni successivi alla diagnosi.
L’effetto è particolarmente evidente per le madri, soprattutto quando il diabete viene diagnosticato in età prescolare.
Lo studio: 26.000 genitori analizzati
Il team di ricerca, in collaborazione con l’Università di Göteborg, ha analizzato i dati di oltre 13.000 bambini a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 in Svezia tra il 1993 e il 2014, confrontandoli con un gruppo di controllo composto da oltre mezzo milione di genitori della popolazione generale.
I risultati parlano chiaro:
- Le madri hanno subito un calo del reddito da lavoro pari al 6,6% nel primo anno successivo alla diagnosi.
- I padri, nello stesso periodo, hanno registrato una riduzione più contenuta, pari all’1,5%.
- L’impatto maggiore si osserva nelle madri di bambini diagnosticati in età prescolare, fase che richiede un’assistenza ancora più costante e impegnativa.
Perché le madri sono più penalizzate
Secondo la dottoressa Beatrice Kennedy, endocrinologa e ricercatrice principale dello studio, il motivo risiede nella distribuzione tradizionale dei ruoli genitoriali. In molte famiglie, le madri assumono il carico maggiore nella gestione quotidiana della malattia: dal monitoraggio della glicemia alla somministrazione dell’insulina, fino alla comunicazione con la scuola.
Anche prima della diagnosi, le madri guadagnavano meno dei padri; la malattia del figlio amplifica questo divario.
L’effetto a lungo termine: fino a 17 anni dopo
Inizialmente, il reddito pensionistico delle madri aumenta grazie all’indennità di assistenza parentale erogata in Svezia, una misura pensata per compensare la perdita di reddito e sostenere i costi legati alla malattia.
Tuttavia, lo studio ha rivelato che questo beneficio è temporaneo: già dopo otto anni, il reddito pensionistico materno comincia a diminuire e, dopo 17 anni, non si registra ancora un recupero ai livelli pre-diagnosi.
Una questione di politiche sociali
La professoressa Tove Fall, coautrice dello studio, sottolinea che questo non è un problema esclusivo del diabete di tipo 1: crescere un figlio con una patologia cronica a esordio infantile può avere conseguenze economiche simili.
Secondo i ricercatori, è necessario rafforzare il supporto sociale ed economico alle famiglie, con particolare attenzione alle madri, per ridurre il divario di reddito e limitare le conseguenze a lungo termine.
Un messaggio che vale anche per l’Italia
Anche se la ricerca è stata condotta in Svezia, i suoi risultati sono di interesse internazionale. Nel nostro Paese, la gestione di una malattia cronica come il diabete di tipo 1 ricade spesso in modo sproporzionato su un genitore — di solito la madre — con possibili effetti negativi sia sul piano economico che professionale.
Questi dati offrono quindi un punto di partenza per ripensare le politiche di sostegno alle famiglie con figli affetti da malattie croniche.
Hashtag per i social media
#DiabeteTipo1 #Genitorialità #SaluteBambini #StudioSvedese #SupportoAlleFamiglie #MadriELavoro #MalattieCroniche #SostegnoEconomico #Diabetologia #SalutePubblica