I ricercatori dell’Università di Okayama riportano che la sovra-espressione di una molecola di adesione presente sulla superficie delle cellule adipose sembra proteggere i topi dallo sviluppare obesità e diabete. I risultati, pubblicati sulla rivista Diabetes , marzo 2016, possono alimentare lo sviluppo di nuove terapie mirate aqueste malattie.
I meccanismi molecolari che determinano lo sviluppo di obesità e diabete sono ancora oggetto di ricerca. Ad esempio, esistono limitate informazioni sul ruolo delle molecole di adesione nei tessuti grassi – proteine nella superficie cellulare che aiutano le cellule ad attaccarsi al loro ambiente o ad altre. Gli scienziati ritengono che le molecole di adesione possono influenzare l’accumulo di grasso in eccesso durante l’obesità. Una di queste molecole, l’ACAM (molecola di adesione degli adipociti), è stata trovata sulla superficie delle cellule adipose (adipociti) di ratti, topi e negli esseri umani, ma il suo ruolo funzionale rimane poco chiaro.
Ora, Jun Wada e collaboratori dalla Okayama University, in Giappone, hanno dimostrato che i topi transgenici ingegnerizzati per esprimere alti livelli di ACAM sembrano essere protetti dallo sviluppare obesità e diabete.
Biologia cellulare e l’obesità
Studi precedenti hanno dimostrato che, quando i ratti vengono alimentati con una dieta ricca di grassi, la matrice extracellulare (ECM) che circonda gli adipociti maturi subisce un rimodellamento. Come l’ECM è un importante regolatore del funzionamento degli adipociti, ne consegue che tale rimodellamento avrebbe effetti a catena sulla biologia delle cellule adipose. Le molecole di adesione sulla superficie delle cellule adipociti svolgono un ruolo chiave nella interazione vincolante per ECM, la ricerca legata all’obesità è concentrata su questi componenti cruciali ora.
La squadra di Wada ha alimentato i topi con un alto contenuto di grassi e una dieta ricca di zuccheri. E lì si è scoperto che, nel gruppo con i più alti livelli di ACAM, i topi sembrava essere completamente protetti da obesità e diabete. ACAM è stato abbondantemente espresso sulle membrane degli adipociti maturi al plasma, e ha interagito con altri due molecole di miosina, II-A e ?-actina. Queste interazioni hanno facilitato la formazione di strutture cosiddette di giunzioni aderenti o di ancoraggio sulla superficie cellulare (adherens zonula). I ricercatori ritengono che il adherens zonula possono aumentare la resistenza meccanica degli adipociti alla superficie cellulare, limitando gli aumenti di volume delle cellule e l’accumulo di cellule adipose. Le alterazioni conseguenti della segnalazione molecolare possono anche migliorare la sensibilità all’insulina e la tolleranza al glucosio.
Nel loro documento pubblicato nel maggio 2016 in Diabetes, la squadra di Wada serba grandi speranze per i risultati ottenuti: “La nostra ricerca fornisce nuove modalità terapeutiche destinate ai processi di adesione cellulare e polimerizzazione degli adipociti nel trattamento di obesità e diabete.”
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