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Questo studio condotto dal Dipartimento di Reumatologia, Centro di reumatologia e immunologia di Amsterdam, Paesi Bassi. Ha avuto lo scopo di valutare la percentuale di prevalenza e il tasso di incidenza della morbilità cardiovascolare nei pazienti con artrite infiammatoria rispetto a quella dei controlli e di determinare se la coesistenza di più disordini autoimmuni era associata ad un rischio amplificato di malattie cardiovascolari.

I dati del database di assistenza primaria Nivel sono stati utilizzati per valutare la percentuale di prevalenza e il tasso di incidenza delle malattie cardiovascolari nei pazienti con sola artrite infiammatoria, i pazienti con artrite infiammatoria coesistono con un altro disturbo autoimmune e controlli. I rapporti di rischio sono stati calcolati utilizzando i modelli di regressione di Cox.

Le proporzioni di prevalenza nei pazienti con artrite infiammatoria erano aumentate per il diabete di tipo 1 [odds ratio (OR) 1,80, IC 95%: 1,27, 2,55], ipotiroidismo (OR 1,49, IC 95%: 1,37, 1,61), psoriasi (OR 2,72, 95 % CI: 2,49, 2,97) e IBD (OR 2,64, IC 95%: 2,28, 3,07) rispetto a quello nei controlli. La prevalenza di patologie cardiovascolari (OR 1,34, IC 95%: 1,28, 1,41) e i tassi di incidenza (indice di incidenza 1,3, IC 95%: 1,23, 1,41) erano più alti nei pazienti con artrite infiammatoria rispetto a quelli nei controlli ed erano ulteriormente aumentati in presenza di un secondo disturbo autoimmune. L’hazard ratio per le malattie cardiovascolari era 1,32 (IC 95%: 1,23, 1,41) solo per pazienti con artrite infiammatoria e 1,49 (IC 95%: 1,31, 1,68) per pazienti con artrite infiammatoria coesistenti con un altro disturbo autoimmune.

I ricercatori ricordano ai medici di base e agli specialisti che l’amplificazione del rischio di malattie cardiovascolari nei pazienti con artrite infiammatoria e con più disordini autoimmuni richiede una maggiore consapevolezza e, poiché spesso coesistono disordini autoimmuni, la necessità di una gestione del rischio cardiovascolare in questi pazienti è ancora una volta accentuata.

Pubblicato nella rivista Rheumatology del 17 gennaio 2019.