Alcune riflessioni per questo inizio di settembre: ho letto un articolo interessante comparso sulla rivista Wired. Gli scienziati lo chiamavano dna spazzatura: avanzi del nostro genoma che sembravano non servire a nulla. Poi hanno scoperto che non si trattava di qualche frammento, ma di oltre l’80 per cento del codice genetico. Forse un po’ troppo per non avere proprio alcun ruolo. Poi si è capito che una parte ce l’ha, e ora è venuto fuori che è pure quella da protagonista. Questa materia oscura del genoma sarebbe un enorme pannello di controllo che comanda l’accensione e lo spegnimento dei geni, stabilendo quali devono sintetizzare una proteina, quando e quanta. Senza questo cervellone centrale, le cellule e gli organi non funzionerebbero. Dire che la scoperta ha delle implicazioni importantissime è poco, visto che mutazioni in questa parte del dna potrebbero essere alla base di molte malattie. come il diabete 1, l’artrite reumatoide, la malattia di Crohn e il lupus, e che coinvolgerebbero il 24,4% del dna Il risultato è frutto dell’immenso impegno del consorzio di ricerca pubblico Encode (Encyclopedia of dna Elements), guidato dal National Genome Research Institute (Nhgri) statunitense e dallo European Bioinformatics Institute (Embl-Ebi), nel Regno Unito. Il progetto pilota era partito con un’ambizione piccola: esaminare l’1% del genoma. Ma dal momento che sequenziare il dna costa sempre meno e che si fa sempre più velocemente, oggi Encode fa il suo exploit diffondendo 1.640 set di dati riguardanti 147 tipi diversi di cellule.
Ecco allora la parola chiave alla base di tutto sta sempre nel rendere chiaro ciò che pare oscuro, un aspetto presente e costante nella vita d’ogni giorno, e mentre i ricercatori ricercano il mortale diabetico cosa combina? Tra alti e bassi prosegue il cammino messo in opera da cinquantuno anni a questa parte. Nei giorni scorsi a vegliare su di me c’era il sensore glicemico e particolari problemi non è ho avuti riuscendo a garantire una media glicemica settimanale accettabile, pari a 155 mg/dl. L’unico neo frapposto all’ottenimento di un risultato ottimale pieno si è presentato proprio a seguito della cena celebrativa del mio compleanno, a base di crescentine fritte e cocktail di affettati e formaggi misti più verdure sott’olio, or bene siccome nelle ore e giorni precedenti l’andamento della glicemia si era manifestato ottimale sia prima che durante e dopo i pasti con oscillazioni tra 90 e 140 mg/dl, ritenevo con un’adeguata gestione dei boli di potermi permettere un pasto serale extra calorico, invece no, la mattina dopo non solo ho trovato il valore degli zuccheri nel sangue superiore a 300 mg/dl ma per di più con dolori lancinanti allo stomaco, reflusso e acidità. Le cose si andate a normalizzare a metà giornata del 5 settembre, ma ogni volta accadono episodi simili anche se brevi l’iperglicemia genera un radicale peggioramento umorale e forte nervosimo.
E per concludere il giro esplorativo sabato scorso sono andato a ritirare la fornitura trimestrale della dotazione degli strumenti per il microinfusore, sensore e autocontrollo domestico della glicemia; da segnalare per quanto riguarda la quantità di materiale consegnato la prossima scadenza dei sensori, e pertanto dovrò passare a ritirare in anticipo ai primi di novembre la seconda parte proprio perché il lotto consegnato dura poco, infine per l’ultimo trimestre di consegna, fissato ai primi giorni dicembre, debbo portare la richiesta del diabetologo per i nuovi Holter in quanto l’attuale esce di produzione l’anno prossimo: della serie ogni volta è sempre necessario controllare per bene cosa viene dato perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo e non è detto siano positive in tutti i casi.