Le terapie con incretine riducono il peso corporeo in modo efficace, ma possono lasciare segni evidenti sul volto. Il professor Bartoletti spiega come la medicina estetica può restituire armonia e freschezza al viso.

Nel mondo della medicina estetica c’è un nuovo volto da conoscere: quello delle cosiddette ‘facce da incretina’. Un termine che fa sorridere ma che fotografa una realtà sempre più diffusa, figlia delle nuove terapie farmacologiche per la perdita di peso basate su semaglutide e tirzepatide. L’obesità, croce e crocifisso della nostra epoca, sembra finalmente avere una soluzione clinica valida, capace di restituire salute e benessere. Ma, come spesso accade, la medaglia ha il suo rovescio.

A fare luce su questo fenomeno è intervenuto al 46° Congresso della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME) il professor Emanuele Bartoletti, presidente della stessa società. Bartoletti ci racconta senza giri di parole che un dimagrimento rapido, pur benefico per la salute, lascia segni indelebili sul volto: guance scavate, tempie vuote, contorni rilassati. Un volto che tradisce più l’ombra della malattia che la luce del benessere.

L’effetto ‘Ozempic face’ spiegato dal professor Bartoletti

“Quando il tessuto adiposo si riduce velocemente – spiega Bartoletti – il volto si svuota, i tessuti cedono, la pelle perde supporto e le logge adipose collassano. Il risultato? Un aspetto emaciato, con i classici ‘bargigli’ che incupiscono il profilo mandibolare e danno alla persona un’aria più vecchia e stanca”.

Come intervenire e restituire freschezza al volto

Fortunatamente, la medicina estetica moderna dispone di strumenti raffinati per ridare armonia al volto segnato dal dimagrimento. Il professor Bartoletti sottolinea l’importanza di un approccio combinato:

  • Tensione dei legamenti facciali: fondamentale per riposizionare le logge adipose e contrastare la caduta dei tessuti.
  • Lipofilling autologo: la prima scelta, utilizzando il proprio tessuto adiposo prelevato da fianchi o addome per rigenerare e ridare volume al volto.
  • Bio-ristrutturanti: quando il lipofilling non è praticabile, si può ricorrere a sostanze come acido polilattico, policaprolattone o idrossiapatite diluita, che stimolano la produzione naturale di collagene, favorendo un riempimento dolce e progressivo.
  • Correzione delle tempie e del bordo mandibolare: grazie a idrossiapatite di calcio o acido ialuronico specificamente formulati per queste aree.

Infine, conclude Bartoletti, solo quando i volumi saranno ristabiliti e i tessuti correttamente supportati, si potrà valutare l’uso di fili di trazione per un ulteriore miglioramento dell’ovale.

Il messaggio finale: dimagrire sì, ma con consapevolezza estetica

La perdita di peso resta un obiettivo di salute fondamentale, ma è bene sapere che anche il volto, specchio della nostra anima e del nostro benessere, merita attenzione. Dimagrire senza considerare l’impatto estetico può trasformarsi in un boomerang psicologico e relazionale.

Ecco perché il consiglio degli esperti è di affidarsi a medici estetici competenti che possano accompagnare la trasformazione fisica, evitando spiacevoli sorprese allo specchio.


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