La vita? E’ tutto uno scompenso per un compenso: nel diabetico è glicemico, per chi vive della propria opera intellettuale o manuale, la parcella, il salario può essere giusto o no. E nei marosi del compenso scompenso oggi mi addentro preso un poco dall’apprensione per Roberto: tornerà a scrivere su questi schermi oppure lascerà lo spazio bianco appeso a una virgoletta a forma di lancetta?
Sono scompensi dell’anima. C’è chi diventa obeso, chi anoressico, c’è chi si dispera, chi se ne fa una ragione, chi diventa troppo sentimentale e chi si chiude, chi si attacca al successo e chi al denaro, chi soffre per tutta la vita e chi diventa strafottente verso la vita, c’è chi si uccide e chi uccide, c’è chi lotta e chi non vuole lottare, chi ruba e chi viene derubato, chi dà amore e chi lo pretende, chi non può rinunciare all’amore e chi diventa incapace di amare, chi scrive e chi si chiude, c’è chi giudica e chi sarà giudicato, chi crede e chi non crede, chi dà tutto e chi non dà nulla, chi diventa filosofo e chi diventa pragmatico, chi si crede superiore e chi si crede inferiore, chi sta male e chi sta bene, chi decide e chi lascia decidere, chi si attacca al lavoro e chi si attacca alla famiglia, chi si dedica al sesso e chi lo ripudia, chi desidera e chi viene desiderato, chi vive e chi non vive, chi si butta sulla carriera e chi su un letto, chi diventa pazzo e chi diventa stupido, chi vuole salvare il mondo e chi vuole distruggerlo, chi non smette mai di credere e di sognare una vita diversa e chi si rassegna alla vita che ha, chi trova il piacere in ogni cosa, chi non lo trova in nulla, chi diventa impulsivo e chi riflessivo, chi diventa troppo razionale e chi troppo irrazionale, chi crede di aver capito tutto della vita e chi crede che non la capirà mai, chi trova una soluzione e chi un problema, chi è ottimista e chi pessimista, chi ride e chi piange, chi vive nella certezza e chi nel dubbio, chi vive nella luce e chi nell’oblio, chi vuole stare in compagnia e chi solo, chi giudica chi viene giudicato, chi si fida di tutti e chi di nessuno.
Tutto ciò perché ci viene data solo un’occasione per vivere e lo scompenso dell’anima è una reazione istintiva al bisogno di sopravvivenza. Questo ci fa credere di essere tutti diversi e probabilmente all’esterno è così, ma internamente siamo tutti uguali dalla nascita alla morte. Senza un cuore ed un cervello l’essere umano non può esistere, non può scegliere, non può indovinare, non può sbagliare, semplicemente non esiste.
Poi facendo un digressione aggiornata sull’etica dell’organo siamo sicuri che cervello e cuore siano i centri del nostro essere: io ne dubito e ritengo altri organi costituiscano punti di snodo per la nostra anima, intrisa in tutto il corpo. Un diabetico lo sa, senza l’ormone selvaggio la vita è leggera da un lato e pesante dall’altro, ma senz’altro più farcita di emozioni e pensieri che di meringa.