Nella vita s’impara e si sbaglia, si ricorda e si dimentica, ma soprattutto si fa finta di niente. E la finzione è un pezzo importante della nostra personalità, sia riflessa allo specchio che in rapporto agli altri. La finzione non è sempre più dominante, oggi la fa da padrona, amplificata da mezzi e strumenti alla portata di tutti grazie all’era digitale. Così per merito della cassa di propagazione dataci da internet e reti asociali (sì perché la socializzazione è tutta un’altra cosa), possiamo vendere cose inesistenti, truccarci e mascherarci per apparire piacevoli al grande pubblico, copiare, incollare rielaborare pensieri facendoli apparire bellissimi e mettendoci la firma, e magari farci risultare dei novelli maestri del pensiero. Tutto per vanità e auto esaltazione della nostra personalità. Vite parallele: una reale e l’altra virtuale. Un modo moderno per incarnare la morale delle fiabe e la cruda realtà. Tutto questo si sa ma sempre fingiamo di non saperlo, per vivere il pensiero della vita con maggiore leggerezza.
Oggi ricomincio a scrivere sul blog dopo due settimane di interruzione, ma come avevo già anticipato, con un cambio di linea editoriale nei contenuti circa i pezzi che scrivo. Rileggendo quanto pubblicato dal 2007 ad oggi ho compreso di aver esaurito in massima parte tutto e quasi tutto ho sviscerato in fatto di diabete tipo 1 e oltre. Quindi o a breve chiudo o resto ma come?
Beh qualche argomento off, hot e spot resta da sviluppare e condividere quindi ancora per un pò andrò avanti con un’altra direzione di marcia, con obiettivi editoriali diversi.
E vengo al dunque: dalla lettura degli argomenti e discussioni sviluppati nei forum e gruppi a tema diabete emergono marcati due capitoli che vanno per la maggiore: gli aspetti neuropsichiatrici e psicologici connessi giocoforza alla malattia per i quali c’è e prosegue una sostanziale trascuratezza e superficialità sulla questione a tutto campo nell’ambito degli adulti e oltre. E la divulgazione di notizie false e farlocche in ogni dove: dalla terapia, alla ricerca, ai prodotti e alimentazione.
Proprio alla luce di quanto evidenziato su di tali argomenti tratterò prevalentemente nei post a venire. Lo stress e i problemi, patologie mentali presenti nel diabete tipo 1 sono trascurati se non addirittura ignorati fin a quanto ci scappa il/i morto/i poi divampa un fuoco fatuo tra l’opinione pubblica e stop. Invece da diabetico so bene quanto incidono questi fattori sul compenso glicemico e poco o nulla si fa per affrontarli e gestirli (perché nella stragrande maggioranza dei casi nulla si riesce a fare). Almeno parliamone senza fobie e ipocrisie, senza pensare solo a noi stessi e basta.