Uno studio sui tempi di aumento della glicemia e dei livelli di chetoni dopo l’interruzione della terapia con pompa insulinica nei pazienti con diabete di tipo 1


Introduzione
L’uso della pompa insulinica rappresenta una delle terapie più avanzate per il trattamento del diabete di tipo 1 (T1D). Tuttavia, l’efficacia di questa terapia dipende dalla corretta erogazione dell’insulina. Un’interruzione del flusso, ad esempio dovuta a un’occlusione della pompa, può comportare conseguenze gravi come l’iperglicemia e la chetonemia. Queste condizioni, se non gestite in tempo, possono evolvere in situazioni di emergenza metabolica, inclusa la chetoacidosi diabetica.

In questo articolo, analizziamo i risultati di una ricerca basata su studi clinici e simulazioni che esplorano le tempistiche critiche dell’aumento della glicemia (BG) e dei livelli di beta-idrossibutirrato (BHB) nel sangue dopo l’interruzione della terapia con pompa insulinica. Queste informazioni sono cruciali per pazienti e medici al fine di prevenire e gestire le complicazioni derivanti dall’interruzione del trattamento.


Metodi
Per comprendere l’andamento dell’iperglicemia e della chetonemia a seguito di un’interruzione della terapia con pompa insulinica, abbiamo esaminato studi disponibili su PubMed (da gennaio 1982 a luglio 2024) che riportavano dati relativi a pazienti con diabete di tipo 1. Il nostro obiettivo era stimare il tasso di aumento della glicemia (BG) e dei chetoni (BHB) nel sangue in seguito a un’interruzione ? 60 minuti dell’infusione sottocutanea continua di insulina (CSII).

Abbiamo identificato otto studi rilevanti, sette dei quali fornivano anche dati sui livelli di BHB. Inoltre, abbiamo simulato, attraverso un modello virtuale, l’andamento dell’iperglicemia in 100 adulti affetti da T1D dopo la sospensione dell’infusione di insulina.


Risultati
Dall’analisi dei dati emerge che l’interruzione della terapia con pompa insulinica porta a un rapido aumento dei livelli di BG e BHB. In particolare, dopo 60 minuti di sospensione, la glicemia aumenta in media di 0,62 mg/dL/min (37 mg/dL/h), mentre i livelli di BHB crescono di 0,0038 mmol/L/min (0,20 mmol/L/h). Questi valori, se proiettati nel tempo, indicano che dopo circa 5,8 ore i livelli di BG possono raggiungere valori moderatamente elevati (300 mg/dL), e dopo 8,5 ore si potrebbero osservare valori gravemente elevati (400 mg/dL).

Per quanto riguarda i chetoni nel sangue, i livelli moderati (1,6 mmol/L) possono essere raggiunti in media dopo 8 ore, mentre livelli gravi (3,0 mmol/L) possono comparire dopo circa 14,2 ore. Questi dati suggeriscono che, in assenza di un intervento, le complicazioni metaboliche possono insorgere entro un periodo compreso tra 6 e 14 ore dall’occlusione della pompa insulinica.

Simulazioni di Aumento della Glicemia
I modelli di simulazione basati su una popolazione virtuale di 100 adulti affetti da T1D hanno confermato questi risultati. Dopo l’interruzione della terapia, l’iperglicemia moderata (300 mg/dL) è stata prevista entro 9,25 ore nei soggetti con minori variazioni glicemiche (5° percentile), entro 6,75 ore in quelli con variazioni medie (50° percentile), e già entro 4,75 ore in quelli con grandi variazioni glicemiche (95° percentile). Per quanto riguarda l’iperglicemia grave (400 mg/dL), il tempo stimato era di 12,6, 8,75 e 5,75 ore, rispettivamente.


Discussione
L’interruzione della terapia con pompa insulinica rappresenta un rischio significativo per le persone con diabete di tipo 1. Studi clinici e modelli di simulazione hanno dimostrato che, senza un adeguato intervento, l’iperglicemia può insorgere già entro 5-9 ore dalla sospensione della terapia, con livelli pericolosamente elevati che possono manifestarsi entro 6-14 ore. La chetonemia moderata e grave, che può rappresentare un segnale precoce di chetoacidosi diabetica, può comparire rispettivamente entro 7-12 ore e 13-21 ore dall’interruzione.

Questi dati sottolineano l’importanza di una vigilanza continua nella gestione della terapia insulinica tramite pompa. Anche una breve interruzione del flusso di insulina può avere effetti devastanti, soprattutto nei pazienti con una variabilità glicemica elevata. Per questo motivo, è fondamentale che i pazienti siano dotati di strumenti in grado di rilevare tempestivamente l’occlusione della pompa e di intervenire rapidamente per evitare complicazioni.


Conclusione
La terapia con pompa insulinica offre un controllo accurato del diabete di tipo 1, ma è essenziale comprendere i rischi associati a un’interruzione del flusso di insulina. Studi clinici e modelli di simulazione indicano che un’iperglicemia significativa può manifestarsi entro poche ore dall’interruzione della terapia, con l’aggiunta del rischio di chetonemia grave entro circa 14 ore. Pazienti e medici devono essere consapevoli di queste tempistiche per prevenire complicazioni gravi e gestire adeguatamente il diabete. L’utilizzo di sensori e allarmi per rilevare l’occlusione della pompa può rappresentare una soluzione preventiva efficace.

La prevenzione rimane la migliore difesa contro complicazioni gravi come l’iperglicemia e la chetoacidosi diabetica.

Riferimento: Journal of Diabetes Science and Technology 6 settembre 2024.