All’inizio del Cristianesimo, la risurrezione (e quindi la Pasqua) era ricordata ogni domenica. Successivamente, la Chiesa decise di celebrarla soltanto una volta l’anno, ma non tutti era concordi per stabilire una stessa data dell’evento. Le controversie terminarono con il concilio di Nicea nel 325 d.C., che affidò alla Chiesa di Alessandria d’Egitto il compito di decidere ogni anno la data. Partendo dalle norme dei concilio di Nicea, per le quali la Pasqua doveva cadere la domenica seguente la prima luna piena di primavera, oggi la data si calcola scientificamente, sulla base dell’equinozio di primavera e della luna piena, utilizzando per il computo il meridiano di Gerusalemme, luogo della morte e risurrezione di Cristo. La data si trova sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile. E’ da notare come la data della Pasqua ortodossa non coincida con quella cattolica, perché la Chiesa ortodossa utilizza per il calcolo il calendario giuliano, anziché quello gregoriano. Pertanto, la Pasqua ortodossa cade circa una settimana dopo quella cattolica.

E dopo le delucidazioni storiche sul perché non celebriamo la Pasqua mai lo stesso giorno una certezza l’abbiamo in cuore: qui al Mio Diabete e a voi ovunque e con chi sarete giunga l’augurio di una serena e buona Pasqua. Per una volta mettiamo da parte carboidrati, insulina, glicemia e viviamo la festa in spensieratezza e allegria, in comunione. Chiara e Roberto