Molti di voi storceranno il naso, o peggio, per quello che sto per dire in questo post. Essere trasparenti, limpidi e chiari è una parola, concetto il quale non lascia adito a tante interpretazioni. L’essere umano davanti e dentro ai problemi, difficoltà si trova come innanzi a un bivio: o si fa di nebbia, sparisce (trasparenza come assenza); o si assume le sue responsabilità, affronta le questioni per risolverle con chiarezza e senza contorcimenti (trasparenza intesa come vederci chiaro e bene).
Non so nella top ten dei poteri l’informazione dove oggi sia collocata? Una volta era il quarto potere, poi il quinto. Comunque resta la certezza che i trasporti sono l’energia del sistema senza la circolazione delle informazioni, qualificate e fondate, non c’è né crescita né conoscenza. Nonostante in Italia si sia recuperato la percentuale di lettori di libri, giornali e consultazione della rete rispetto al passato continuiamo a restare agli ultimi posti tra i paesi del primo mondo come consumatori di informazione e cultura.
Che non ci piaccia leggere e saperne di più lo si evince da due punti elementari: l’uso massivo della telefonia mobile per lo scambio di brevi messaggi, la consultazione di siti per immagini e simili, ma il passaggio ancor più evidente lo si ha di fronte alla tecnologia: se con un congegno c’è un problema di funzionamento prima ci arrabattiamo a cercare una soluzione di testa nostra, poi esaurite le possibilità andiamo a sbirciare nel manuale, leggendolo però a campione.
Tutta questa ricognizione e casistica di situazioni include anche e a maggior ragione il pulviscolo mondo dei diabetici, della serie: provate a farvi un’idea del come muoversi nei confronti delle diverse problematiche riguardanti il diabete, a parte qualche punto fondamentale per il resto è come andare al mercato delle pulci alla ricerca dell’offerta speciale e ritrovarsi in mano l’usato trapassato.
Nel corso del tempo e anni passati a scrivere di me e la malattia: dal periodo sadomaso pediatrico ai giorni nostri lo spazio ha avuto una trasformazione intrinseca, e per venire a una domanda personale sì, ma anche di tutti noi, è emerso il bisogno di saperne di più e meglio su tutto quello che circola attorno a noi diabetici.
La nostra necessità è sapere cosa “bolle nella pentola” dei laboratori della ricerca scientifica e tecnologica pro lotta e cura del diabete, depurando il contenuto dal già visto e sentito e naturalmente dalle baggianate e ciarlatanerie, così come dalle scorciatoie improbabile e illusioni. In una parola semplice: dire le cose come stanno.
La nostra missione è questa e la vogliamo proseguire con cognizione di causa e indipendenza espressiva e critica, al riparo da condizionamenti e interferenze esterne.
E oggi come noi giorni a venire, c’è bisogno di chiarezza poiché l’introduzione di tecnologie come i sistemi integrati microinfusore più sensore glicemico, richiedono tutta la preparazione e informazione del caso del diabetico, senza lacune o latitanza degli operatori quando si presentano problemi ad esempio. Occorre fare sistema proprio a cominciare dall’informazione e preparazione chiara, semplice ed esaustiva.