Abbiamo ricevuto l’invito a partecipare all’inaugurazione, domani 12 giugno, dell’Healing Garden – “Il Giardino degli Abbracci all’Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano. Purtroppo non potremo esserci ma volevamo pubblicizzare l’evento in quanto ben ricordo, da degente veterano del ramo, l’importanza che ha un percorso terapeutico verde nell’aiutare ad affrontare il trauma della malattia e della degenza. L’Healing Garden è espressione concreta dell’impegno dell’Azienda Ospedaliera per un nuovo modello di cura che abbia al centro la persona. Un progetto votato alla ricerca del benessere fisico, mentale e sociale, le tre sfere della salute indicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La Natura entra in ospedale con il progetto Healing Garden, letteralmente “giardino curativo”, per offrire ai degenti, ai visitatori e al personale, un luogo di cura, terapia, scambio e accoglienza oltre le mura ospedaliere.
Con l’obiettivo di “rivoluzionare la percezione dell’ambiente ospedaliero italiano” nasce a Milano il primo “giardino di cura” all’interno di una struttura di degenza: a seguito del corso di perfezionamento post lauream in “Healing Gardens – progettazione del verde nei luoghi di cura” presso la Facoltà di Agraria di Milano, e dalla collaborazione con il Day Hospital Psichiatrico del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ospedale San Carlo Borromeo, un gruppo di liberi professionisti ha messo a disposizione il proprio knowhow per la progettazione e costruzione di un orto sinergico e di un’area verde con percorsi sensoriali, percettivi e uditivi per creare uno spazio parallelo di cura e condivisione fuori dal chiuso della struttura ospedaliera; il tutto rientrando all’interno del piano di manutenzione del verde – manutenzione di routine – potendo così ammortizzare i costi nel tempo, senza gravare sull’ospedale.
Un progetto, nato due anni fa, che verrà inaugurato a giugno 2015 e che prevede la realizzazione di due aree principali: l’orto sinergico e l’healing garden.
L’orto , la cui cura seguirà i dettami di una “coltivazione organica, rigenerativa e senza l’uso di pesticidi, grazie alle consociazioni delle differenti specie impiegate (frutta, verdura, aromatiche, erbacee..) e dall’utilizzo di fertilizzanti naturali prodotti in loco”, è pensato per “prendersi cura di se stessi e dell’alto” attraverso un percorso “sinuoso” che si sviluppa attorno a delle aiuole circolari a “cumulo” dove sarà possibile coltivare tutto ciò che si desidera. Qui verranno costituiti laboratori didattici, corsi di orticoltura, percorsi terapeutici, scambi di saperi.
L’Healing Garden, cuore del progetto, sarà costituito da un grande prato fiorito in parte realizzato con l’uso di sementi di erbacee perenni che favoriscono l’arrivo di farfalle e dove si potrà vivere il contatto con la natura attraverso un percorso sensoriale – aiuole chiamate “abbracci” costituite da varie specie arbustive e erbacee perenni di diversi colori e dimensioni, per stimolare le emozioni – e un percorso percettivo e uditivo, dove gli elementi sonori sono disposti ad hoc lungo il cammino.
Oltre al valore terapeutico – studi medici e test scientifici dimostrano l’importanza di uno spazio verde, aperto e condiviso, per ridurre stress e uso di farmaci, nonché tempi di degenza- l’idea che sostiene questo progetto è anche quella di una diversa percezione del luogo di cura come di uno spazio di scambio e accoglienza non solo per i pazienti, i loro parenti e amici e il personale medico che opera nella struttura, ma anche per il quartiere che ospita il giardino terapeutico, nell’ottica di un abbattimento delle barriere fisiche e psicologiche che dividono chi “sta dentro” da chi “sta fuori”.