La forza di volontà, nota anche come autodisciplina, self-control o determinazione, è l’abilità di controllare i propri comportamenti, emozioni e attenzione. La forza di volontà coinvolge la capacità di resistere agli impulsi e di sacrificare la gratificazione immediata al fine di raggiungere i propri obiettivi. Comprende inoltre l’abilità di ignorare i pensieri, i sentimenti o gli impulsi sgraditi, oltre a quella di autoregolamentarsi. Il livello di forza di volontà di un individuo può determinarne la capacità di risparmiare per la propria stabilità finanziaria, di fare scelte positive per la propria salute mentale e fisica e di evitare l’uso o l’abuso di sostanze nocive. Continuando a rinunciare alle gratificazioni immediate a favore di quelle future, puoi muoverti verso i tuoi obiettivi e sviluppare la tua forza di volontà. Grazie a un “allenamento” costante, tale pratica rafforzerà la tua capacità di controllare i tuoi impulsi, esattamente come l’esercizio fisico rafforza i muscoli.
Siccome non c’è la volontà di aprire un canale di ascolto e confronto sulla non più rinviabile riorganizzazione dell’assistenza sanitaria nei riguardi dei diabetici adulti di tipo 1 a Bologna e con particolare riferimento nel Policlinico Sant’Orsola, in un gioco delle parti tra vertici dell’Università bolognese e Regione, anonima medici diabetologi, endocrinologi e malattie del ricambio ove alla fine i malati vengono impiegati come merce di scambio, informo di avere deciso di anticipare l’interruzione della terapia con l’insulina e ogni altro medicamento che vedete riprodotto in foto a partire dal 31 agosto 2016.
Dispiace perché questi signori hanno perso una occasione non solo per ascoltare i rappresentanti dei diabetici e le loro proposte innovative e utili al contenimento della spesa sanitaria, migliorandone al tempo stesso la qualità dei servizi erogati. Peccato, d’altronde chi scrive per l’ultima volta su tale tema ha visto l’assistenza ai diabetici fornita dall’ex INAM, poi dall’ECA – Ente Comunale di Assistenza per i poveri, e il bailamme regionale con le ASL ed esoterismi universitari vari.
Saluto diabetologi, endocrinologi, esocrinologi, incrinologi, e altri protagonisti del Circo Barnum bolognese. A partire dal 31 agosto prevedendo una rapida evoluzione negativa del mio stato di salute informo il lettori che gli articoli pubblicati saranno garantiti sino al 9 settembre 2016.
Da vecchio diabetico tipo 1 vista la lunga attesa per la visita consiglierei alle forze del volontariato, alle testate giornalistiche di dotare il corridoio d’attesa della Diabetologia di riviste ad ampio spettro per rendere più eccitante tale parentesi esistenziale e aggiungerei qualche schermo televisivo per propagare nell’aire spot e altre subliminali immagini dal marketing.
Tranquillizzo le mamme e i babbi, parenti e affini circa il messaggio diseducativo proveniente da tale iniziativa: lo so è molto più bello e pulsante vedere diabetici fustacchioni e diabetiche gnocche e in topless, ma la vita di ogni giorno offre al diabetico comune questo: ore di attese per diagnosi e terapie un tanto al chilo e gente che va che viene, che vive che muore. L’unica differenza la facciamo sempre noi: vogliamo avere servizi migliori, un impegno vero per la ricerca in nuove cure e terapie in grado di incidere positivamente sulla malattia, vogliamo essere protagonisti? O semplicemente restare una maggioranza silenziosa in mano a una minoranza di paraculo del medico illuminato o oscurato di turno? Io a Bologna ci ho provato, nessuno mi ha cagato ed ho fallito. Da samurai diabetico faccio ammenda e Harakiri buona fortuna.