Kevin Tholo e un giovane lavoratore (age 29) gambiano che vive in Italia da dieci anni ed è diabetico tipo 1 dall’età di 5 anni. Racconta che in Gambia la vita non è terribile se stai bene, ma per lui convivere con la malattia era diventata una sfida: “trovare l’insulina ogni volta si faceva pesante e in diverse occasioni il razionamento diveniva obbligatorio, con le conseguenze che puoi immaginare, i controlli e le visite poi…”. Certo che in Senegal sono messi meglio ma tra i due paesi c’è sempre stato un conflitto latente. Il Gambia, ex colonia inglese e praticamente una enclave del Senegal (ex colonia francese), e l’assistenza sanitaria a Dakar è solo per i cittadini del Senegal.
Così a parte i primi anni duri in Italia, tra lavori saltuari e senza orari, ora le cose sono migliorate: Kevin lavora, come bracciante, in un’azienda agro-zootecnica in provincia di Latina dove ha anche alloggio ed è seguito bene dai locali diabetologi per la sua malattia. Addosso porta il microinfusore con CGM e a parte una leggera retinopatia non ha particolare problemi con il diabete.
“Spero di andare avanti così ancora per diversi anni e magari di mettere su famiglia, ma intanto ho un sogno nel cassetto!”
“Ho letto le imprese di Claudio Pellizzeni e del suo programma Trip Therapy, per me è un mito oltre che una diabetico tipo 1 veramente speciale, voi direte tu ti sei fatto il viaggio dal Gambia all’Italia; sì ma è diverso, il mio era un viaggio della disperazione il suo un percorso di libertà, senza limiti di malattia e altro.
Sempre leggendo dal tuo blog ho appreso che oggi noi diabetici tipo 1 possiamo fare ogni cosa: pilotare un aereo, una auto da corsa, fare vela, diving, scalare le montagne, tra imprese ardite e risalite, c’è un T1D che si sta preparando per andare nello spazio, il primo astronauta della storia diabetico e molto altro ancora. Ecco il mio sogno fin da bambino è di andare in Antartide e starci almeno per un anno, ci pensi? Un nero nel continente bianco, se mi dovessi perdere credo farebbero poca fatica a trovarmi!. Battute a parte, è il mio sogno veramente perché di deserti di sabbia ne so qualcosa per quello è veramente il deserto per eccellenza nella sua manifestazione primordiale. Credo che un diabetico, preparato, sia in grado di affrontare questa sfida. Accetto consigli e aiuti per poter realizzare questa impresa.
Ringrazio Roberto per avermi concesso questo spazio di testimonianza e alla prossima occasione, buona domenica. Kevin