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Cosa significano sanificazione e sanificazione straordinaria e come intervenire prima della riapertura dell’attività per essere “conformi” a quanto indicato dal governo e nel rispetto delle regole per il contenimento del virus

Cosa significa sanificazione e chi può farla

Genericamente “Sanificazione” è sinonimo di pulizia + disinfezione. Consiste in tutte quelle operazioni che permettono di eliminare ogni germe patogeno presente, con vari prodotti e tecniche, ma soprattutto con disinfettanti a base di sostanze chimiche che attaccano gli agenti patogeni e riescono a distruggerli. L’attività di “pulizia” è il complesso dei procedimenti atti a rimuovere polveri, materiale non desiderato o sporcizia da superfici, oggetti, ambienti confinati ed aree di pertinenza. È quindi l’operazione che consente di eliminare lo sporco dalle superfici, in modo da renderle visibilmente pulite. L’attività di “disinfezione” è il complesso dei procedimenti atti a sanificare determinati ambienti confinati e aree di pertinenza mediante la distruzione o inattivazione di agenti patogeni. Si precisa che la sola pulizia (detersione), anche se correttamente eseguita, non è sufficiente a garantire la totale eliminazione degli agenti patogeni, i quali aderiscono tenacemente alle superfici, anche quelle apparentemente più lisce. La fase di disinfezione è, quindi, sempre indispensabile per consentire l’efficace abbattimento della carica patogena negli ambienti e sulle attrezzature. Le operazioni di sanificazione sono descritte da una normativa di riferimento del Ministero della Salute e possono essere eseguite solo da imprese con un codice Ateco specifico e determinate caratteristiche professionali. In particolare: il Ministero della Salute con la circolare n.5443 del 22/02/2020 definisce che le operazioni di Sanificazione siano eseguite da personale dotato di tutti i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e precise norme da seguire (mascherine FFP2 o FFP3, camice monouso, svestizione – smaltimento dei DPI monouso come materiale potenzialmente infetto etc.) e effettuate da imprese autorizzate ai sensi del D.M. 274/1997, che al termine dell’intervento rilascino apposita certificazione riguardante l’avvenuto intervento, in conformità alle disposizioni in vigore.

Sanificazione delle palestre

Perché è fondamentale avere la Certificazione

Per tre motivi principali:

  • Contiene la data certa dell’intervento e tutti i dati dell’impresa che effettua la Sanificazione in particolare di essere impresa autorizzata
  • Contiene le fasi di intervento di Sanificazione, che sono quelle in definitiva indicate dal Ministero della Salute
  • Serve per il credito di imposta per poter recuperare denaro importante soprattutto in questa fase.

Le fasi della corretta Sanificazione

  1. Sanificare prima con acqua e detergenti comuni con particolare attenzione alle superfici toccate dai lavoratori di frequente (muri, porte, finestre, superfici dei servizi igienici, maniglie, pulsantiere, etc).
  2. Successivamente con detersione con ipoclorito di sodio 0,1% o con etanolo al 70% come indicato dal Ministero della Salute Aggiungiamo, con l’esperienza di scrive, l’utilizzo, a corredo degli interventi sopracitati, di atomizzatori elettrostatici nebulizzanti di perossido di idrogeno, macchinari all’Ozono, etc al fine di raggiungere, ad esempio, fibre di tessuti e anche angoli e superfici difficili dove si concentrano microorganismi estendendo l’azione sanificante nell’intero ambiente oggetto di intervento.

Chi deve fare la Sanificazione, e quella straordinaria? Ogni quanto?

Il Ministero della Salute ha chiarito bene che, in ambienti potenzialmente esposti, occorre, prima della riapertura, procedere a sanificazione straordinaria. Dopo la sanificazione straordinaria l’Azienda è tenuta a fare le pulizie tutti i giorni e a programmare una sanificazione periodica. Il protocollo anti-contagio richiede la sanificazione periodica (cosi detto Mantenimento della Sanificazione), ma mentre la pulizia deve essere giornaliera, e in alcuni casi più volte al giorno, la sanificazione deve avere carattere di periodicità. Molti datori di lavoro si chiedono ogni quanto tempo debba essere fatta questa sanificazione. La risposta non è indicata né nel DPCM né nel protocollo anti-contagio, in quanto tale periodicità deve essere stabilita dal datore di lavoro, nella propria valutazione dei rischi e nelle proprie valutazioni inerenti l’ottemperanza del protocollo anti-contagio. Ossia la sanificazione periodica deve essere programmata in base all’organizzazione aziendale, al numero dei dipendenti, al tipo di attività, alla zona della sede aziendale, anche in riferimento ai dati dei contagiati presenti nella zona e quindi la diffusione del virus.

Cosa chiedere alle imprese specializzate per un preventivo di intervento chiaro

Il gestore di palestra che si appresta a Sanificare il proprio ambiente di lavoro dovrà chiedere all’impresa specializzata un preventivo che contenga:

  1. Un prezzo chiaro a mq. con solo costi aggiuntivi di trasferta e costi DPI utilizzati
  2. L’oggetto della prestazione con i prodotti e macchinari utilizzati
  3. La dichiarazione che sarà allegato alla fattura il Certificato di avvenuta Sanificazione e le schede di Sicurezza dei prodotti utilizzati In più si potrà richiedere un preventivo di Mantenimento della Sanificazione con periodicità consona rispetto al proprio ambiente lavorativo magari legandosi a un contratto con periodicità scalabile.
Sanificazione delle palestre

Il credito d’imposta

Facciamo un cenno al Credito d’imposta sanificazione previsto dal Decreto Cura Italia: allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del virus, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta nella misura del 60% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino a un massimo di 60.000 euro. Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dei 200 milioni di euro stanziati per l’anno 2020. Sul sito lapalestra.it, trovi questo stesso articolo con l’aggiunta del testo integrale del Protocollo d’Intesa delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro.