DiogenX SpA raccoglie 27,5 milioni di euro in finanziamenti di serie A

Lo specialista francese in modulatori di cellule beta pancreatiche DiogenX SA ha raccolto 27,5 milioni di euro in un finanziamento di serie A guidato da Boehringer Ingelheim Venture Fund e Roche Venture Fund.

Lo specialista marsigliese per la rigenerazione delle cellule beta ha annunciato di voler utilizzare i proventi per far avanzare il suo trattamento rigenerativo di prima classe per il diabete di tipo 1 verso lo sviluppo clinico. Il programma principale dell’azienda DiogenX mira a rigenerare le cellule beta pancreatiche produttrici di insulina mediante conversione della cellula alfa utilizzando una proteina ricombinante R-spondina-1 che modula la via di segnalazione Wnt/?-catenina attraverso la modulazione del fattore di trascrizione ARX.

Ad oggi, l’azienda ha dimostrato efficacia nella prevenzione e nell’inversione del diabete in  modelli in vivo di diabete di tipo 1 e ha ottenuto una prima prova di principio con un aumento significativo delle cellule beta umane funzionali produttrici di insulina in esperimenti preclinici. L’esposizione a lungo termine è stata ben tollerata negli studi preclinici, supportando la capacità di intervenire in sicurezza sulla via Wnt/?-catenina con l’approccio di DiogenX. Collettivamente, i dati mostrano il potenziale per un’ampia utilità clinica sia come monoterapia che in combinazione con insuline e/o altre terapie mirate alle cellule beta pancreatiche.

I nuovi investitori Roche Venture Fund, Eli Lilly and Company e Omnes si sono uniti a questo round insieme agli investitori esistenti Boehringer Ingelheim Venture Fund (BIVF), JDRF T1D Fund e ai partner Adbio. DiogenX aveva precedentemente raccolto 4,5 milioni di euro (4,8 milioni di dollari) nel giugno 2020.

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune che colpisce 8,7 milioni di persone in tutto il mondo, in cui le cellule beta produttrici di insulina nel pancreas vengono erroneamente distrutte dal sistema immunitario del corpo. Altera il metabolismo del paziente, influenzando il modo in cui elaborano e immagazzinano il glucosio dal sangue. Si verifica nei bambini e negli adulti. Attualmente non esiste una cura.