In un’epoca di decadenza morale e insicurezza sociale, il pericolo di cadere preda di consigli fuorvianti e di deepfake è più reale che mai. Come proteggersi dagli inganni digitali e dalle false promesse di longevità.

Viviamo in un’epoca in cui i consigli sembrano essere a portata di clic, diffusi in ogni angolo della rete e amplificati all’infinito dai social media come TikTok e Instagram. Tuttavia, questa marea di suggerimenti, spesso non richiesti, porta con sé un rischio non indifferente: la possibilità di cadere vittima di informazioni fuorvianti e manipolative. Le piattaforme sociali sono diventate terreno fertile per deepfake e altri contenuti ingannevoli, che minano ulteriormente la fiducia già precaria nelle istituzioni e nei rapporti interpersonali.

In questo contesto di decadenza morale e insicurezza sociale, sempre più persone si trovano a cercare punti di riferimento in figure che promettono soluzioni semplici a problemi complessi. Guru autoproclamati, millantatori e sciamani digitali sono pronti a dispensare consigli che, più spesso di quanto si creda, si rivelano essere trappole pericolose. È fondamentale, dunque, sviluppare un senso critico e saper riconoscere questi pericoli.

Un esempio significativo è emerso di recente con la scomparsa di Maria Branyas Morera, che, con i suoi 117 anni, era la persona più anziana del mondo. La sua straordinaria longevità ha attirato l’attenzione del pubblico, desideroso di conoscere i “segreti” di una vita lunga e sana. Secondo il Guinness World Records, Branyas attribuiva la sua longevità a fattori come l’ordine, la tranquillità, i buoni rapporti con la famiglia e gli amici, il contatto con la natura, la stabilità emotiva, l’assenza di preoccupazioni e rimpianti, oltre a una forte positività e allontanamento dalle persone tossiche.

Tuttavia, gli scienziati mettono in guardia contro l’accettazione acritica di tali consigli, soprattutto quando provengono da centenari. Le ragioni della longevità estrema non sono ancora del tutto comprese dalla scienza, e non esistono formule magiche o consigli universali validi per tutti. Come riportato dal quotidiano The Guardian, gli esperti suggeriscono che è meglio evitare di chiedere consigli sulla salute direttamente ai centenari stessi, poiché la loro esperienza, pur significativa, potrebbe non essere applicabile in generale.

In conclusione, la rete e i social media offrono una quantità infinita di informazioni e consigli, ma è essenziale saper distinguere tra ciò che è utile e ciò che è dannoso. Solo sviluppando un forte senso critico e una sana diffidenza si può evitare di cadere nelle trappole digitali, proteggendo così la propria integrità mentale e fisica in un mondo sempre più complesso e incerto.

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