Uno studio svedese rivela come il monitoraggio continuo del glucosio a scansione intermittente riduca significativamente il rischio di complicazioni acute e cardiovascolari rispetto al monitoraggio tradizionale della glicemia.

Introduzione

La gestione del diabete di tipo 1 ha subito notevoli progressi negli ultimi anni, grazie all’adozione di nuove tecnologie di monitoraggio della glicemia. Tra queste, il monitoraggio continuo del glucosio a scansione intermittente (isCGM) si è dimostrato uno strumento efficace per migliorare il controllo del diabete e ridurre il rischio di complicazioni acute e croniche. Uno studio condotto in Svezia, basato su dati del Registro Nazionale Svedese del Diabete e del Registro Nazionale Svedese dei Pazienti, ha esaminato l’impatto dell’isCGM rispetto al tradizionale monitoraggio della glicemia tramite puntura del dito (BGM) sui tassi di ospedalizzazione per complicazioni metaboliche e cardiovascolari.

Metodologia dello studio

Lo studio, retrospettivo, ha incluso un totale di 11.822 adulti con diabete di tipo 1 che hanno iniziato ad utilizzare isCGM dopo il 1° giugno 2017. Il gruppo di controllo era composto da 3.007 individui abbinati per caratteristiche demografiche e cliniche, che utilizzavano il monitoraggio tradizionale della glicemia tramite BGM. I tassi di ospedalizzazione sono stati calcolati per 100 anni-persona di follow-up, prendendo in considerazione complicazioni acute come ipoglicemia e chetoacidosi diabetica, oltre a malattie cardiovascolari come infarto miocardico acuto, ictus, fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca. Inoltre, sono stati analizzati i cambiamenti nei livelli di HbA1c a 6 e 24 mesi dall’inizio del monitoraggio isCGM.

Risultati principali

I risultati dello studio sono estremamente positivi per gli utilizzatori di isCGM. Rispetto agli utilizzatori di BGM, gli adulti che hanno iniziato a utilizzare il monitoraggio continuo del glucosio a scansione intermittente hanno mostrato una riduzione significativa del rischio di ospedalizzazione per una serie di complicazioni legate al diabete:

  • Ipoglicemia: rischio ridotto del 68% (RR 0,32; IC 95% 0,14-0,74)
  • Chetoacidosi diabetica: rischio ridotto del 45% (RR 0,55; IC 95% 0,35-0,87)
  • Ictus: rischio ridotto del 52% (RR 0,48; IC 95% 0,37-0,64)
  • Infarto miocardico acuto: rischio ridotto del 36% (RR 0,64; IC 95% 0,46-0,91)
  • Fibrillazione atriale: rischio ridotto del 41% (RR 0,59; IC 95% 0,38-0,94)
  • Insufficienza cardiaca: rischio ridotto del 75% (RR 0,25; IC 95% 0,16-0,39)
  • Malattia vascolare periferica: rischio ridotto del 79% (RR 0,21; IC 95% 0,07-0,62)
  • Malattia renale: rischio ridotto del 52% (RR 0,48; IC 95% 0,35-0,66)

Inoltre, l’analisi ha evidenziato che il gruppo isCGM ha mostrato un miglioramento significativo del controllo glicemico, con una riduzione media dell’HbA1c dello 0,30% a 6 mesi e dello 0,24% a 24 mesi rispetto ai valori basali. Entrambe le variazioni sono risultate statisticamente significative (P < 0,001), indicando un miglior controllo del glucosio a lungo termine negli utilizzatori di isCGM.

Implicazioni cliniche

Le implicazioni di questi risultati sono rilevanti sia per i pazienti che per i professionisti sanitari. La riduzione del rischio di ospedalizzazione per complicazioni acute e croniche del diabete non solo migliora la qualità della vita dei pazienti, ma riduce anche i costi sanitari associati alle cure ospedaliere. In particolare, la riduzione dei tassi di ipoglicemia e chetoacidosi diabetica è un beneficio significativo per chi vive con il diabete di tipo 1, poiché queste condizioni possono mettere a serio rischio la vita e richiedere interventi medici urgenti.

Le malattie cardiovascolari sono una delle principali cause di mortalità nei pazienti con diabete di tipo 1, e la riduzione del rischio di eventi cardiovascolari maggiori come infarto miocardico e ictus, associata all’uso di isCGM, rappresenta un progresso fondamentale. Questi dati supportano ulteriormente l’idea che un monitoraggio più accurato e continuo della glicemia possa prevenire complicazioni a lungo termine e migliorare la salute generale del paziente.

Monitoraggio continuo del glucosio e qualità della vita

Oltre ai benefici clinici, il monitoraggio continuo del glucosio a scansione intermittente offre un’esperienza più agevole e meno invasiva per i pazienti rispetto al tradizionale BGM. Con isCGM, i pazienti possono scansionare il sensore senza la necessità di frequenti punture del dito, migliorando l’aderenza al monitoraggio glicemico e riducendo lo stress associato alla gestione del diabete. Questo sistema permette ai pazienti di prendere decisioni più informate riguardo al proprio trattamento, grazie a un monitoraggio in tempo reale e più dettagliato dei livelli di glucosio.

Conclusione

Lo studio svedese dimostra chiaramente che l’adozione del monitoraggio continuo del glucosio a scansione intermittente (isCGM) porta a una riduzione significativa delle ospedalizzazioni e delle complicazioni cardiovascolari negli adulti con diabete di tipo 1, rispetto al monitoraggio tradizionale della glicemia (BGM). Questi risultati confermano l’importanza del monitoraggio continuo per migliorare il controllo glicemico e ridurre il rischio di eventi acuti e cronici legati al diabete.

Per i pazienti con diabete di tipo 1, il passaggio a tecnologie avanzate come l’isCGM può rappresentare un cambiamento decisivo nella gestione quotidiana della malattia, migliorando non solo i risultati clinici, ma anche la qualità della vita.

Riferimento: Diabetes Care 24 settembre 2024